Sabato scorso nello stabilimento Magneti Marelli di Sulmona si è assistito al licenziamento in tronco del capo reparto per non aver scartato due componenti difettosi che poi sono stati spediti allo stabilimento Fiat Chrysler Automobiles di Cassino. E’ stato licenziato anche il lavoratore interinale che avrebbe provveduto alla spedizione dei pezzi difettosi. Il provvedimento ha colpito un dipendente di 53 anni nel giorno del suo compleanno. Si tratterebbe secondo il suo avvocato di un lavoratore con esperienza ultra trentennale all’interno degli stabilimenti del gruppo Fiat Chrysler Automobiles con esperienze anche all’estero, in Messico per la precisione.
Magneti Marelli: licenziato in tronco il capo reparto
Ovviamente il fatto ha creato grande scalpore tra i dipendenti del famoso stabilimento di Sulmona. Alessandro Margiotta, legame del dipendente Magneti Marelli licenziato, ha deciso di ricorrere contro il provvedimento considerato come sproporzionato rispetto alla gravità di quanto accaduto. Il legale ha dichiarato che al massimo si sarebbe aspettato una lettere di richiamo oppure una sospensione, ma che licenziare per un simile errore è stato un qualcosa di esagerato. Tra l’altro anche gli altri dipendenti della fabbrica hanno difeso il proprio collega considerato da tutti come un ottimo elemento. Ovviamente quanto accaduto ha attirato le attenzioni dei sindacati in uno stabilimento dove le tensioni sono già molto alte.
La Fiom-Cgil ha condannato duramente quanto accaduto
La Fiom-Cgil ha condannato duramente quanto accaduto. Si tratterebbe infatti dell’ennesimo caso discutibile che si verifica in quel luogo. Tra l’altro il fatto è avvenuto a pochi giorni dalla visita a Sulmona del segretario nazionale della Fiom Cgil, Maurizio Landini che aveva protestato contro i duri turni di lavoro a cui erano sottoposti i dipendenti di Magneti Marelli. Alfredo Fegatelli segretario provinciale della Fiom parla di gesto inquietante da parte dei dirigenti della fabbrica.