Velocar, cerchiamo di capire cosa sia, al netto delle leggende metropolitane

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Cos’è e come funziona il dispositivo reso famoso da Leonardo Pieraccioni
Velocar

Come se non bastassero gli autovelox, ora per gli automobilisti del Belpaese arriva un nuovo spauracchio destinato a far perdere il sonno a più di uno di loro. Stiamo parlando del Velocar, il nuovo dispositivo cui è affidato il compito di rilevare la velocità degli autoveicoli, diventato famoso negli ultimi giorni per la multa dispensata a Leonardo Pieraccioni.

Dopo essere stato sanzionato per aver raggiunto i 58 km/h in un tratto di strada di Firenze ove il limite di velocità è di 50 km/h, infatti, l’attore toscano ha pensato bene di sfogarsi sui social, naturalmente con l’ironia che lo distingue da sempre.

Sfoggiando il verbale in cui gli viene notificata la sanzione, ha infatti commentato in questo modo: “Non me la meritavo troppo: andavo a 58 km/h, me l’hanno fatta per aver sforato di 3 km. Ma poco importa, ho sbagliato e la pagherò. Voi sapete come funziona il velocar? Quanto dura? Prima sapevi che c’era il bussolotto, tu rallentavi e sapevi che quella era la linea da non superare. È un’entità astratta. C’è chi dice che duri per trenta metri, mio zio è convinto che una volta che entri in questa bolla cosmica che è il velocar, lui ti segue fino a casa. Addirittura prima di andare a dormire lo saluta, tipo The Truman Show. Quando ti prende e quando lascia questo velocar?”.

Interrogativi che sono da considerare del tutto leciti, quelli di Pieraccioni, cui proviamo a dare una risposta compiuta, in un momento in cui per chi conduce un autoveicolo lungo il territorio, la situazione non si prospetta assolutamente semplice.

Velocar

Cos’è il Velocar e a cosa serve

Il Velocar è l’ennesimo sistema di controllo della velocità che viene utilizzato in Italia per cercare di spingere gli utenti della strada ad un comportamento più corretto. Il suo esordio sulle arterie del Belpaese è avvenuto proprio nel corso del 2023 e dopo lo sfogo di Pieraccioni se n’è iniziato a parlare molto. Purtroppo spesso in maniera inappropriata e non corrispondente alla realtà.

Il termine con cui viene indicato non è però quello esatto, trattandosi in effetti del nome dell’azienda mantovana che lo produce e commercializza. Il nome esteso dell’apparecchiatura è “Velocar Red&Speed EVO“, un termine tale da far capire come il sistema possa essere utilizzato non solo per rilevare le infrazioni ai limiti di velocità, ma anche quelle commesse da coloro che passano con il rosso al semaforo.

Adottata da diversi Comuni dopo l’omologazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la nuova tecnologia si è fatta sentire soprattutto a Firenze. Il capoluogo toscano sta in effetti diventando una zona molto pericolosa per gli automobilisti indisciplinati, con migliaia di multe erogate da quattro Velocar. Sanzioni che si sommano a quelle degli autovelox e che hanno spinto le associazioni dei consumatori a vigilare, dopo quanto accaduto nel 2022.

Dopo la sua introduzione sono calate le vittime sulla strada

Naturalmente, in molti si sono fiondati sul tema senza avere una reale idea di cosa sia realmente e a cosa serva, puntando sul sensazionalismo. Se in queste ore prevalgono i toni allarmistici, occorre però sottolineare un dato rilasciato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: dalla sua introduzione il numero di incidenti stradali mortali è diminuito del 10%.

Già questo basterebbe a giustificarne la presenza lungo le strade peninsulari, ove il numero delle vittime di incidenti autostradali continua ad aumentare. Solo nel 2022 hanno infatti perso la vita 3159 persone coinvolte in episodi simili, per una media di nove al giorno tra automobilisti, pedoni e centauri. Dati drammatici emersi dal rapporto Istat – Aci, in cui sono ricordati anche i costi sociali di questi incidenti: quasi 18 miliardi di euro, in pratica lo 0,9% del PIL.

Come funziona

Come funziona il Velocar? Il sistema delegato a rilevare la velocità media dei veicoli in un determinato tratto di strada è formato da due unità di rilevazione, le quali vengono installate in corrispondenza dei portali di inizio e fine della tratta in cui è rilevata la velocità media. Ognuna di esse utilizza un radar al fine di misurare la velocità dei veicoli in transito. Al radar si aggiunge poi la fotocamera destinata a immortalare la targa dei veicoli che commettono un’infrazione. In grado di monitorare strade fino a tre corsie, la sua azione risulta efficace non solo con le targhe italiane, ma anche con quelle di oltre 50 nazioni estere.

Il dispositivo, comunque, non ha nulla di molto diverso da sistemi come l’autovelox e, in effetti, come questo è indicato dopo lo show di Pieraccioni alla stregua dell’ennesimo strumento vessatorio messo in campo dallo Stato. In effetti resta ora da capire se ne verrà fatto un uso distorto come quello che distingue ormai gli autovelox. Un uso tornato all’attenzione dell’opinione pubblica dopo i fatti di Cadoneghe, ove un ignoto ha deciso di passare alle vie di fatto, facendone esplodere uno. Un atto il quale ne ha fatto una sorta di eroe agli occhi di coloro che si sono sentiti ingiustamente presi di mira nel corso degli ultimi anni.

Deve essere segnalata la sua presenza?

Portando il concetto ad un livello facilmente comprensibile per chiunque. il Velocar può essere considerato uno strumento simile al Tutor in vigore ormai da tempo sulle autostrade. In pratica ne assume le funzioni all’interno dei centri cittadini andando a rilevare la velocità media di un’auto in un tratto stradale sottoposto alla sua vigilanza.

Anche nel suo caso, come avviene già per Tutor e autovelox, la normativa prevede un margine di tolleranza del 5%, con un minimo di 5 km/h. Nel caso di Pieraccioni, il cui il limite da rispettare era fissato a 50 km/h, la multa sarebbe scattata soltanto dai 56 km/h. Proprio il superamento di tale soglia fa scattare la sanzione prevista dall’articolo 142 del Codice della Strada, la quale prevede una sanzione tra 42 e 173 euro a carico di chiunque sia sorpreso ad una velocità superiore sino a 10 km/h rispetto al limite previsto. 

Occorre poi ricordare come non sia prevista una distanza fissa tra i due punti di rilevazione. Altro punto controverso è poi quello relativo alla necessità di una segnalazione della sua presenza. In particolare, la stessa deve essere segnalata agli automobilisti preventivamente ed in maniera visibile. In pratica deve essere segnalato tramite cartelli o dispositivi di segnalazione luminosi. Se in questo è simile a Tutor e autovelox, a differenziarlo, almeno per ora, è la mancanza di una mappatura in grado di certificarne la presenza lungo il territorio. Intanto, però, sul Velocar iniziano a fiorire le leggende metropolitane più disparate.

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