Mentre Tesla prova lentamente a rialzare la testa dopo un periodo estremamente complicato, uno dei suoi investitori storici lancia l’allarme. Il 2026 rappresenterà un vero punto di non ritorno per il marchio e per il suo discusso amministratore delegato.
Tesla, storico azionista dà l’ultimatum a Elon Musk

Per Elon Musk, l’anno che sta per chiudersi rischia di essere ricordato come uno dei più difficili nella storia di Tesla, segnato da una crisi profonda e senza precedenti. Solo negli ultimi mesi il brand ha iniziato a mostrare timidi segnali di ripresa, ma il vero banco di prova arriverà nel 2026. Secondo uno dei suoi più longevi sostenitori finanziari, il prossimo anno non sarà solo l’anno del rilancio, bensì l’ultima occasione per dimostrare che Tesla è ancora in grado di mantenere le proprie promesse.
Nel corso dell’ultimo anno, Tesla ha accelerato sulla diversificazione delle proprie attività, spingendo con decisione sul tema della guida autonoma, oltre al tradizionale business automobilistico. Negli Stati Uniti è partita la fase di test dei Robotaxi, parte fondamentale nella strategia del gruppo, ma non privo di problemi e criticità emerse fin dalle prime settimane di sperimentazione.
Proprio su questo fronte si concentra l’analisi di Ross Gerber, investitore di lungo corso e figura sempre più critica nei confronti della dirigenza Tesla. Gerber sottolinea come la corsa alla guida completamente autonoma sia ormai entrata in una fase decisiva e porta l’esempio di Waymo, principale rivale nel settore, che ha saputo costruire un vantaggio concreto grazie all’uso della tecnologia LiDAR. Una soluzione che Tesla continua a rifiutare, puntando esclusivamente su telecamere e intelligenza artificiale.

Secondo Gerber, la distanza tecnologica non sarebbe insormontabile. A suo avviso, basterebbe un aggiornamento dell’hardware e l’adozione di sensori aggiuntivi per raggiungere rapidamente risultati ben più solidi. Dunque, nel 2026 Tesla dovrà dimostrare con i fatti di essere all’altezza delle ambizioni di Elon Musk. Per l’investitore, quello che sta arrivando sarà semplicemente “l’anno della verità”.
Ma le critiche non si fermano alla tecnologia. Gerber punta il dito anche contro Elon Musk, ritenendo che il suo coinvolgimento diretto nella politica abbia danneggiato seriamente il marchio. Secondo l’investitore, Tesla avrebbe perso almeno un anno a causa delle distrazioni del suo CEO, mentre la percezione pubblica dell’azienda si è progressivamente deteriorata. Una situazione che rischia di pesare anche sul futuro dei Robotaxi, perché, come sottolinea Gerber, in un mercato sempre più competitivo le persone potrebbero scegliere alternative solo per prendere le distanze dall’immagine del brand.
Parole dure, soprattutto se pronunciate da chi è stato uno dei principali sostenitori di Musk. Da quando il fondatore di Tesla è entrato nella politica americana, il rapporto con Gerber e altri azionisti si è incrinato in modo evidente. Le polemiche e le uscite sopra le righe del CEO, secondo l’investitore, hanno lasciato segni profondi sulla reputazione dell’azienda, una ferita che i dati di vendita mostrano ancora lontana dall’essere rimarginata.
