Nel pieno dell’era dell’elettrificazione e (persino) delle soluzioni a idrogeno, Porsche sceglie di andare controcorrente, riaccendendo i riflettori su una tecnologia che sembrava ormai destinata all’oblio: il motore a combustione interna. E lo fa con una proposta radicalmente nuova che potrebbe riscrivere le regole della meccanica automobilistica.
Il colosso tedesco ha recentemente presentato un motore termico a sei tempi, una novità assoluta che rompe con la classica configurazione a quattro tempi (aspirazione, compressione, espansione e scarico) che ha dominato per oltre un secolo.

La nuova architettura prevede una doppia fase di compressione e potenza, ridisegnando completamente il ciclo operativo del motore: aspirazione, compressione, potenza, compressione, potenza e scarico. Questo porta a una maggiore coppia, un’efficienza superiore e prestazioni nettamente potenziate. Il segreto di questa rivoluzione risiede in un innovativo sistema di movimento dei pistoni e dell’albero motore.
Grazie a un meccanismo a ingranaggi planetari, i pistoni possono operare su due percorsi concentrici, permettendo di variare il rapporto di compressione. In questo modo, la combustione avviene con maggiore frequenza e precisione, massimizzando l’estrazione energetica dalla miscela aria-carburante.
Nonostante si tratti di un motore a combustione, Porsche ha progettato questo propulsore rispettando rigorosi standard ambientali e mirando a una riduzione significativa delle emissioni, in linea con le normative europee più stringenti.

Il concetto di motore a sei tempi non è nuovo, ma finora era rimasto confinato alla teori. Porsche, grazie alla sua competenza ingegneristica di alto livello, è riuscita dove altri hanno fallito, sviluppando un propulsore capace di toccare una resa termica tra il 45% e il 50%, molto più alta rispetto alla media dei motori tradizionali.
Nonostante il crescente predominio dei veicoli elettrici nei media e nel mercato, questo motore Porsche potrebbe attrarre gli amanti della guida sportiva, offrendo una combinazione di prestazioni elevate, innovazione e rispetto ambientale. C’è però chi ipotizza che il brevetto sia stato depositato più per tutelare la proprietà intellettuale che per finalità produttive, dato che non è stata ancora annunciata una data di lancio commerciale. In ogni caso, la mossa di Porsche lancia un messaggio chiaro: la combustione non è ancora morta.