Porsche, che sta succedendo? Addio a due sportive e tagli in arrivo

Porsche sta cercando soluzioni al crollo della domanda in Cina, l’aumento dei dazi USA e l’incremento dei costi operativi. Una gran bella matassa.
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La situazione attuale di Porsche è tutt’altro che rosea. Il prestigioso marchio tedesco sta attraversando una delle fasi più complesse della sua storia recente, segnato da una flessione continua nelle vendite globali e da una profonda revisione della sua strategia industriale. Nel 2024, le consegne sono scese del 3% su scala mondiale, e il trend negativo è proseguito nei primi sei mesi del 2025 con un calo del 6% rispetto allo stesso periodo.

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Per far fronte a queste difficoltà, la casa di Zuffenhausen ha annunciato un piano di ottimizzazione dei costi che prevede l’eliminazione di circa 1.900 posti di lavoro entro il 2029. Il CEO Oliver Blume ha comunicato ai dipendenti Porsche, tramite una mail interna visionata da Bloomberg, che il vecchio modello di business “non è più sostenibile”.

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L’azienda sta cercando soluzioni per contrastare il crollo della domanda in Cina, l’aumento dei dazi USA e l’incremento dei costi operativi. Inoltre, il marchio tedesco si prepara a una significativa rivisitazione della gamma: entro fine anno usciranno di scena le attuali versioni a benzina di Boxster e Cayman, mentre la loro controparte elettrica non sarà pronta prima del 2026. Al loro posto, Porsche introdurrà una Cayenne completamente elettrica, nella speranza che possa replicare il buon debutto della nuova Macan EV.

Al contrario, la Taycan sta vivendo un momento nero, con un crollo delle vendite del 49% nel 2024 e un ulteriore -6% nel primo semestre del 2025. Il Nord America resta per ora il mercato più solido, con una crescita dell’1% nel 2024 e un +10% nei primi mesi del 2025. Tuttavia, nuovi aumenti di prezzo, fino al 3,6% su alcuni modelli, potrebbero compromettere la domanda di SUV come Macan e Cayenne, più sensibili al fattore prezzo rispetto all’iconica 911.

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Intanto, la Cina, come anticipato, si conferma il tallone d’Achille per il brand: -28% di vendite nel 2024 e un ulteriore calo del 28% fino a giugno 2025. I concorrenti locali continuano a sfornare veicoli elettrici più economici e comunque avanzati tecnologicamente, mettendo alle corde il posizionamento premium di Porsche.

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Nonostante si parli di un possibile nuovo crossover a benzina sotto la Cayenne, questo non arriverebbe prima del 2030. Inoltre, i piani per un grande SUV a tre file di sedili restano incerti, così come la strategia elettrica complessiva. L’ambizioso obiettivo di raggiungere l’80% di vendite di veicoli elettrici entro il 2030 è stato ufficialmente archiviato. D’altronde, secondo Blume, “non è più realistico”.

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