La Bugatti EB110 diventa un mostro futuristico ispirato agli anni Novanta

Questa interpretazione digitale trasforma la Bugatti EB110 in una hypercar da pista decisamente in chiave moderna.
Bugatti EB110 Rostislav Prokop Bugatti EB110 Rostislav Prokop

Negli anni Novanta, la Bugatti EB110 rappresentava un caso unico nel panorama delle supercar. Arrivava come un capolavoro di ingegneria dotato di un motore V12 quadriturbo, innovativo sotto ogni aspetto ma lanciato poco prima del collasso finanziario del marchio (poi recuperato da Audi).

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Bugatti EB110

Oggi, grazie a un rendering visionario firmato Rostislav Prokop, questo gioiello d’altri tempi torna a far parlare di sé, rivisitato con un approccio stilistico ultra-moderno, aggressivo e, ovviamente, prestazionale. Questa interpretazione digitale trasforma la Bugatti EB110 in una hypercar da pista con linee estreme e soluzioni aerodinamiche ispirate al motorsport.

Bugatti EB110 Rostislav Prokop
Rostislav Prokop
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Il design fonde gli stilemi originali, come la silhouette a cuneo (come andava forte un tempo!) e i fari anteriori orizzontali, con elementi contemporanei: LED taglienti, prese d’aria profonde, spoiler in fibra di carbonio e un assetto ribassato che sprizza dinamismo anche da ferma. Il risultato è un perfetto equilibrio tra heritage e innovazione, capace di evocare la Bugatti degli anni Novanta pur proiettandola nel XXI secolo. Il posteriore è dominato da un massiccio diffusore, quattro scarichi centrali e un’ala sovradimensionata in stile Le Mans. Ogni dettaglio funzionale, dalle minigonne agli sfoghi d’aria sul cofano motore, è pensato per ottimizzare le prestazioni in pista.

Bugatti EB110 Rostislav Prokop
Rostislav Prokop

L’abitacolo non viene mostrato, ma si immagina un design spoglio, essenziale, focalizzato sulla guida analogica, come lo era nella storica Bugatti. Un approccio che richiama più Lamborghini Squadra Corse che l’opulenza delle moderne francesi firmate Volkswagen.

Bugatti EB110 Rostislav Prokop
Rostislav Prokop

Il concept della supercar retrò-futurista non resta però un semplice omaggio nostalgico, ma un’evoluzione coerente e muscolare del DNA originale della EB110. Cosa sarebbe successo se Bugatti non si fosse mai fermata? Se invece della Veyron ci fosse stata un’erede diretta, affilata, radicale e affamata di pista? Una domanda che, chiaramente, non può rimanere che senza risposta ma solamente con grandi “se” e un bel quintale di nostalgia sulle spalle.

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