Renault amplia il proprio raggio d’azione con Boreal, un nuovo SUV del segmento C pensato appositamente per i mercati internazionali. Nonostante il nome evocativo e la sua impronta moderna, il veicolo non sarà destinato al pubblico europeo.
Lanciato inizialmente in America Latina, il Boreal rappresenta un tassello chiave nella strategia di espansione della casa francese nei Paesi emergenti, con un successivo approdo previsto in oltre 70 nazioni. Il nome “Boreal” richiama le origini linguistiche francesi del marchio e intende comunicare equilibrio, eleganza e uno spirito avventuroso. Secondo Renault, è una scelta lessicale che incarna il desiderio di evasione e scoperta, perfettamente in linea con l’immaginario del viaggio e dell’esplorazione.

Nonostante i dettagli ufficiali sul modello siano ancora scarsi, alcune indiscrezioni suggeriscono che il Renault Boreal potrebbe derivare dalla Dacia Bigster, SUV robusto e già molto apprezzato per il suo design solido e le sue caratteristiche pratiche. Il nuovo modello potrebbe rappresentarne una variante con identità estetica rinnovata, grazie a modifiche mirate su calandra, paraurti e posteriore, mantenendo però la stessa piattaforma CMF-B LS, condivisa con altri veicoli del gruppo come Sandero e Duster.

In termini di motorizzazioni, il Boreal si adatterà alle esigenze dei mercati sudamericani, dove efficienza nei consumi e costi contenuti sono fondamentali. Si ipotizza l’utilizzo di piccoli motori benzina oppure nuove soluzioni specificamente studiate per queste regioni.
Il debutto ufficiale di questo modello Renault (ma, a ben vedere, un vero e proprio gemello internazionale dell’apprezzatissimo Bigster) è atteso entro la fine del 2025, con la produzione localizzata probabilmente in Brasile, dove Renault intende rafforzare ulteriormente la propria presenza con un’offerta che include anche modelli come la Kardian e la Sandero, entrambe evoluzioni di progetti Dacia adattati alle dinamiche del mercato locale.
Il Renault Boreal punta così a imporsi come un modello strategico per conquistare nuovi clienti fuori dall’Europa, dimostrando come, a volte, anche i marchi “interni” possano essere capaci di fornire grande ispirazione per la Casa principale del gruppo industriale.