Audi e Mercedes: il software di Huawei fa gola

Ippolito V
Per competere ai massimi livelli nel segmento dell’elettrico Audi e Mercedes stanno valutando una possibile collaborazione con Huawei.
Audi elettrica

Audi e Mercedes stanno puntando alla Cina per consolidare la propria posizione nel settore dell’auto elettrica. Il vantaggio di Pechino nello sviluppo dei software ha spinto entrambe le case automobilistiche a considerare Huawei. La società cinese, che inizialmente aveva considerato solo collaborazioni nazionali, ha recentemente mostrato segnali di apertura verso l’Occidente. Secondo indiscrezioni, il gigante dell’hi-tech sta pensando di cedere piccole quote della sua divisione software per superare le normative restrittive.

Audi e Mercedes valutano la partnership con Huawei per l’utilizzo del suo software

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Huawei è ancora soggetta alle sanzioni degli Stati Uniti imposte nel 2019. Pertanto, l’azienda intende separare la sua divisione software, la Intelligent Automotive Solution (IAS). Coinvolgere terze parti e investitori stranieri potrebbe consentire a Huawei di operare con maggiore libertà, evitando le tensioni geopolitiche. Con un valore stimato tra i 25 e i 32 miliardi di euro, la IAS sarà scorporata da Huawei, con l’obiettivo di emergere come uno dei principali fornitori di software per veicoli elettrici intelligenti.

Questo piano si allinea con le strategie in corso da parte di Audi e Mercedes, entrambe intenzionate a espandersi e diventare attori chiave nella mobilità del futuro. Entrambi i produttori automobilistici affrontano sfide significative, come la connettività e la guida autonoma. Tuttavia, ciò risulta più facile a dirsi che a farsi, specialmente nel caso di Audi, che sta affrontando ritardi strutturali persistenti. I problemi nel settore digitale continuano a impattare negativamente lo sviluppo del loro portfolio prodotti.

Questa situazione potrebbe essere una delle ragioni dietro la rimozione di Markus Duesmann dalla carica di amministratore delegato. Al suo posto, il Gruppo Volkswagen ha nominato Gernot Dollner, un uomo di fiducia di Oliver Blume, che ha dimostrato le sue capacità in Porsche. I problemi software hanno contribuito anche alla promozione di Blume, poiché il predecessore, Herbert Diess, non è riuscito a risolvere la crisi in corso in Cariad.

Questi disagi nel reparto specializzato hanno causato notevoli difficoltà al Gruppo VW. Forse, se il dipartimento avesse funzionato correttamente, Audi non si troverebbe ora in questa situazione. Nonostante abbia avviato in anticipo l’adesione alla transizione ecologica rispetto a BMW e Mercedes, il marchio dei quattro anelli ha visto erodersi questo vantaggio. Recuperare terreno autonomamente sembra una sfida impossibile.

Affidarsi a un’azienda qualificata come Huawei potrebbe avere senso. D’altro canto, la Mercedes di Stoccarda sta valutando l’acquisto di una quota dell’IAS, tra il 3 e il 5 per cento.

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