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Documento Unico di Circolazione: da quando? Buffonata

Il DUC doveva arrivare già tempo fa. Poi la data di introduzione è slittata al 1° gennaio 2020. Per insormontabili problemi tecnici, l’entrata in vigore si concluderà l’1 novembre 2020

Buffonata all’italiana. In salsa burocratica. Ecco che cos’è la storia del Documento Unico di Circolazione. Molto pomposamente, dal 2015 la politica ci racconta che, in materia di semplificazione amministrativa, è stata introdotta una nuova normativa: prevede che la carta di circolazione costituisca il Documento Unico di Circolazione dei veicoli. Col DUC viene pertanto soppresso il certificato di proprietà. Lo dice il decreto legislativo 29 maggio 2017 numero 98, che va in attuazione di quanto previsto dall’articolo 8, comma 1, lettera d) e comma 5 della legge numero 124 del 2015.

Documento Unico di Circolazione in ritardo.

L’entrata in vigore della disciplina, originariamente fissata al 1° luglio 2018, è stata differita dalla legge di bilancio per il 2018 (articolo 1, comma 1140) al 1° gennaio 2019. Ci raccontano che ci siano state sperimentazioni nel frattempo. Sarà. Dopo i test, arrivano i fatti. E invece…

Il DUC quando arriva

C’è un problema: difficoltà tecniche nel far dialogare in tempo reale due entità. Uno: l’Archivio Nazionale Veicoli (ANV) del ministero dei Trasporti. Due: il Pubblico Registro Automobilistico (PRA) gestito dall’Automobile Club d’Italia. Criticità insormontabili in ragione della complessità dei procedimenti amministrativi: lo spiega la relazione tecnica che accompagna il provvedimento. Morale, se ne riparla l’1 novembre 2020.

Documento Unico di Circolazione: a cosa serve il DUC?

Il nuovo Documento Unico di Circolazione riguarda gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi oltre 3,5 t: ne verranno definite le modalità di rilascio presso la Motorizzazione civile o tramite lo Sportello telematico dell’automobilista (STA), che comprende anche gli uffici di ACI-PRA. L’obiettivo in teoria era facile: oggi ci sono due documenti, rilasciati da due enti, con duplicazione di costi e servizi. Domani, un documento solo. Oggi, il certificato di proprietà, di cui si prevede la soppressione, è attualmente rilasciato dall’ACI cui è affidata la gestione del Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Mentre la carta di circolazione, che contiene i dati tecnici del veicolo e i dati i intestazione, è rilasciata dalla Motorizzazione civile che fa capo al ministero dei Trasporti.

Cosa dirà il DUC

Nel DUC saranno annotati i dati relativi privilegi e ipoteche, a provvedimenti amministrativi e giudiziari. Provvedimenti che incidono sulla proprietà e sulla disponibilità del veicolo. Si chiama semplificazione. Il fatto è che la burocrazia dovrebbe semplificare qualcosa che essa stessa ha creato: è un cortocircuito tecnico-amministrativo, burocratico.

Col DUC si spende meno?

La cosa comica in tutto questo è che neppure è dato sapere se col DUC l’automobilista risparmierà. Sulla carta, la riduzione dei costi connessi alla gestione dei dati, derivanti dall’attuazione della disciplina, saranno integralmente destinati a realizzare risparmi per l’utenza. Con una tariffa unica. Quanti soldi da tirare fuori? Non si sa. La tariffa sarà determinata in misura pari alla somma delle tariffe attualmente vigenti per i due documenti. Certo, sarebbe una beffa se il DUC non dovesse comportare risparmi per l’utenza. O addirittura aumenti.

Allarme Confarca: col DUC, spese più alte

Incredibile l’allarme: lieviteranno i costi per le pratiche auto con l’entrata in vigore del Documento Unico di Circolazione. Lo prevede Paolo Colangelo, presidente Confarca (confederazione italiana che rappresenta le scuole guida e gli studi di consulenza). Con la procedura del PagoPa ogni pratica costerà dieci euro in più. L’introduzione del PagoPa nelle procedure non vede Confarca d’accordo: una nuova modalità per eseguire tramite i Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) aderenti, i pagamenti verso la Pubblica amministrazione in modalità standardizzata. Si possono effettuare i pagamenti direttamente sul sito o sull’applicazione mobile. O attraverso i canali sia fisici sia online di banche e altri Prestatori di Servizi di Pagamento: agenzie di banca, home banking, sportelli ATM, punti vendita Sisal, Lottomatica e Banca 5 e presso gli uffici postali.

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