in

FCA: lo Stato italiano pronto ad intervenire nell’eventuale fusione con Renault

Claudio Borghi avvisa: lo Stato italiano è pronto ad intervenire nella trattativa di FCA con Renault per tutelare il paese

FCA e Renault

Ieri è stata rilanciata dai media di tutto il mondo l’indiscrezione su una possibile fusione tra FCA e Renault. Questa mattina è arrivata la conferma da parte di entrambe le società che qualcosa bolle in pentola realmente e che nelle prossime ore potrebbero arrivare novità importanti. Il Ministro dell’interno Matteo Salvini ha dato la sua benedizione ad un’eventuale accordo a patto che questo rafforzi Fiat e non metta a rischio posti di lavoro in Italia. Un altro leghista, Claudio Borghi, Presidente della Commissione Bilancio alla Camera ha messo in evidenza “un’anomalia” presente in Renault. Ci riferiamo alla presenza dello Stato francese come azionista di punta della società con il 15,01 per cento delle quote. Stato Francese che forte di questa posizione avrà voce in capitolo su una eventuale fusione.

La presenza dello Stato francese in Renault preoccupa non poco Claudio Borghi il quale ha dichiarato che il governo italiano difenderà gli interessi del nostro paese nel caso in cui la fusione tra FCA e la casa francese si concretizzasse. Questo dunque fa pensare ad un intervento dell’Italia. Borghi infatti ha detto chiaramente che il governo italiano starà attento. Fusione FCA Renault 2019Se l’accordo porterà ad una valorizzazione di quello che è un vero e proprio patrimonio del nostro paese non ci saranno problemi, altrimenti lo Stato italiano potrebbe intervenire e chiedere di  avere voce in capitolo sulla questione in maniera da garantire una sorta di simmetria tra i due paesi in questa importante trattativa. FCA ha già detto questa mattina che un eventuale accordo non provocherebbe perdita di posti di lavoro nel nostro paese e che una fusione porterebbe solo benefici per tutti. Per il momento dunque il governo italiano osserva la situazione pronto ad intervenire nel caso in cui la situazione lo richiedesse.

Lascia un commento