Intervenuto oggi a Torino in occasione dei festeggiamenti per l’avvio ufficiale della produzione di Fiat 500 Hybrid presso lo stabilimento di Mirafiori, il nuovo CEO di Stellantis Antonio Filosa ha rilasciato dichiarazioni interessanti a proposito del futuro del suo gruppo in Italia. Filosa ha confermato che Mirafiori riavrà il secondo turno di produzione grazie alla 500 Hybrid per la quale sono stati già assunti i primi 400 dipendenti. Il numero uno di Stellantis ha inoltre ribadito come la sua azienda stia mantenendo gli impegni presi in precedenza con l’Italia.
Le dichiarazioni del CEO di Stellantis Antonuo Filosa intervenuto a Torino per l’avvio della produzione di 400 Hybrid
“Sono felice di questo incontro oggi a Torino, perché ci permette di ribadire con chiarezza e convinzione, e con la forza delle azioni concrete, la nostra determinazione a fare tutto il possibile affinché l’Italia contribuisca al rilancio dell’industria automobilistica europea. Stellantis sta rispettando i propri impegni con il piano per l’Italia, dando priorità alla competitività e alla sostenibilità industriale”. Lo ha detto l’ad di Stellantis Antonio Filosa.
“Stellantis sta rispettando i propri impegni con il piano per l’Italia, ponendo attenzione alla competitività e alla sostenibilità industriale. Stiamo portando avanti in Italia un’importante iniziativa di ricambio generazionale, con circa 120 assunzioni già effettuate nel polo ingegneristico di Mirafiori, e altre 120 ad Atessa, dove produciamo veicoli commerciali”, ha aggiunto l’amministratore delegato, ricordando l’avvio del secondo turno a Mirafiori previsto da marzo.

“Naturalmente si tratta di un primo passo, ma rappresenta un esempio concreto del nostro impegno in Italia. Voglio citare anche Melfi, dove negli ultimi mesi è iniziata la produzione dei nuovi modelli Ds N8 e della nuova Jeep Compass. Tutto questo dimostra in modo sostanziale che Stellantis sta facendo la sua parte, realizzando gli investimenti annunciati e rispettando i tempi previsti. Solo quest’anno, abbiamo investito due miliardi di euro in Italia e sei miliardi in acquisti da fornitori italiani, portando sul mercato i nuovi prodotti promessi”.
