Il 2035 è la data fissata dall’Unione Europea per il bando dei motori benzina e diesel, ma l’orizzonte regolatorio potrebbe cambiare presto. Entro la fine dell’anno sono attese novità importanti e il clima politico e industriale suggerisce che l’impianto attuale difficilmente resterà invariato. Non è ancora chiaro se arriveranno deroghe per le ibride — soprattutto le PHEV — o se verrà aperta la porta ai biocarburanti, come lasciato intendere recentemente dalla presidente Ursula von der Leyen.
Entro fine anno potrebbero esserci novità importanti sul Ban 2035 per le auto diesel e benzina
Le pressioni per rivedere la strategia sono forti. Germania e Italia hanno chiesto una pausa sulle direttive green, mentre molte case automobilistiche europee si sono schierate chiaramente contro il divieto del 2035. Tra queste c’è Mercedes: il CEO Ola Kallenius, ora anche presidente ACEA, ha criticato l’assenza delle condizioni di mercato per una transizione completa all’elettrico in tempi così stretti, definendo irrealistici gli obiettivi di CO₂.
Dello stesso avviso Oliver Blume (Volkswagen), secondo cui puntare solo sull’elettrico entro il 2035 è “irrealistico” e rischia di danneggiare l’industria e l’occupazione. Oliver Zipse (BMW) parla addirittura di “disastro”, invocando la revisione dell’obiettivo del 100% elettrico. Il gruppo Stellantis, sotto la guida del nuovo numero uno, il CEO Antonio Filosa, ha adottato una linea più prudente, definendo il divieto del 2035 “irrealistico” e rilanciando il tema della neutralità tecnologica.
Anche Toyota, Skoda e Renault segnalano criticità: domanda ancora bassa, costi delle elettriche elevati e infrastrutture di ricarica insufficienti. Sul fronte opposto, favorevoli al percorso verso il 2035 restano Audi — con Gernot Dollner — e Volvo, guidata da Håkan Samuelsson, convinte che il futuro della mobilità debba essere totalmente elettrico. In un contesto così diviso, il confronto politico in arrivo potrebbe ridefinire radicalmente il destino del 2035 e la direzione della mobilità europea nei prossimi decenni.

