Stellantis sta vivendo un momento di autentica sofferenza nei suoi stabilimenti produttivi francesi (ma non solo), dove la bandiera sventola a mezz’asta, o per meglio dire, i nastri di montaggio sono desolatamente fermi. Il caso più emblematico è quello di Sochaux, nel dipartimento del Doubs, uno stabilimento storico che ha l’onore di aver prodotto ben 24 milioni di veicoli fin dal 1912.
Dalla scorsa settimana Stellantis Sochaux ha cessato ogni attività e non riprenderà, nel migliore dei casi, prima del 27 ottobre. La causa di questo blocco prolungato, che ha gettato nell’incertezza i circa 2.400 dipendenti coinvolti, è monotona: la carenza di cambi.
Thierry Giroux, rappresentante sindacale di Force Ouvrière, ha confermato alla stampa che le difficoltà di approvvigionamento dei cambi persistono, trasformando la ripresa produttiva di lunedì prossimo in una mera “valutazione”. La direzione di Stellantis Sochaux, insomma, deciderà solo a fine settimana se la produzione potrà effettivamente ripartire o se i lavoratori dovranno godersi, loro malgrado, l’ennesimo periodo di attività parziale a lungo termine.
Non è un evento isolato. Lo stabilimento aveva già annullato diverse sessioni di produzione in passato, compresi tre venerdì consecutivi e due turni notturni. Con la chiusura prolungata, il conto è salato: in totale, in questo solo mese, sono state annullate undici sessioni di lavoro a causa di “difficoltà riscontrate con diversi fornitori”. Il risultato è che lo stabilimento, che normalmente viaggia a un ritmo medio di 1.044 veicoli al giorno, registrerà una perdita di produzione di oltre 7.500 veicoli per il gruppo: un numero che, tradotto in euro, è un promemoria brutale di quanto costi non avere un cambio al posto giusto.
Ma il problema della produzione non si limita a Sochaux, dimostrando una crisi sistemica che affligge le attività francesi di Stellantis. La direzione ha infatti confermato anche lo stop di una settimana, dal 27 ottobre al 2 novembre, presso lo stabilimento di Mulhouse, responsabile della produzione di modelli chiave come la Peugeot 308, la 408 e la DS7. Qui si parla di un “contesto difficile per l’industria automobilistica”, caratterizzato da un generalizzato “calo delle vendite di veicoli in Europa” e da una “aggressiva concorrenza sui prezzi che indebolisce la quota di mercato”, secondo quanto indicato dalla CFE-CGC (La Confederazione Francese dei Dirigenti).
A completare il quadro fosco, anche lo stabilimento Stellantis di Poissy (Yvelines), che produce 420 veicoli al giorno e impiega circa 2.000 dipendenti, è rimasto chiuso per diverse settimane, mettendo i suoi lavoratori in cassa integrazione. Proprio per Poissy, la paura tra i dipendenti e gli osservatori è che la condanna, a lungo termine, possa essere definitiva.