Quella di ieri è stata una grande giornata per la passione motoristica siciliana…e non solo. La Città Metropolitana di Palermo, che ne detiene la proprietà, ha consegnato infatti i lavori per il recupero completo dell’area delle tribune di Floriopoli, cuore pulsante della mitica Targa Florio. La struttura, che versa in condizioni pietose, per il lungo stato di abbandono, interrotto soltanto da qualche leggero lifting eseguito nel tempo, si avvia così a recuperare uno splendore degno dei vecchi fasti.
I render pubblicati dagli amministratori locali lasciano intuire la cura riversata sull’opera da chi ha gestito il progetto, nell’ottica della salvaguardia della storicità del sito, in modo non farlo precipitare in una sorta di anonimato architettonico, che i cultori temevano.
Questo non significa che le strutture saranno riproposte esattamente come prima. L’impianto, infatti, si concederà diverse note di gradevole modernità, ma il cambiamento del volto è stato attentamente calibrato in ogni aspetto, per dar vita a una tela nuova ma rispettosa del passato. Gli interventi saranno eseguiti nel segno della misura e con senso del gusto. Un risultato del genere poteva nascere soltanto dalla passione e dalla cultura storica di chi ha firmato gli elaborati.
Sei gli edifici che verranno interessati dai lavori, ormai allo start. La riqualificazione completa dell’area delle tribune di Floriopoli è stata resa possibile dall’uso di fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). In ragione di ciò, la tempistica dovrebbe essere rispettata, per i rigidi paletti posti da questa misura. Il termine dei lavori è previsto per il 2027. Tutto dovrebbe prendere forma nell’arco di 18 mesi.
Previsti anche degli spazi di natura museale-espositiva, nella culla del mito. Pare che alcune case automobilistiche si siano già offerte per la gestione della struttura, ma è ancora presto per fare ipotesi. Il tempo ci farà capire che piega prenderanno le cose.
Oggi possiamo gioire per il cambio di passo concreto verso la rinascita di questo luogo magico, dove si sono scritte pagine indimenticabili di automobilismo sportivo, di cultura e di costume. In questo articolo troverete, come elemento di corredo, un video, firmato da clubalfa.it, dove potrete ammirare le condizioni infelici in cui versa al momento l’area delle tribune di Floriopoli e ascoltare le parole del direttore dei lavori e dei sindaci interessati.
A questo punto punto facciamo anche un ripasso dei circuiti delle Madonie, prossimo e doveroso target di un’azione di recupero, per ripristinarne in modo integrale il fondo e il manto bituminoso, a tratti davvero pessimo. A quel punto, il ventaglio di prospettive, in chiave turistica, sportiva ed economica si allargherà ulteriormente.
Grande Circuito della Targa Florio (149 km)
È il tracciato delle origini, quello che ha segnato la nascita della leggenda. La prima edizione prese le mosse nell’area di contrada Pistavecchia. Da qui gli equipaggi iniziarono la loro danza su un lungo e tortuoso nastro d’asfalto che si snodava verso Cerda, il bivio di Sclafani Bagni, Caltavuturo, Castellana Sicula, Petralia Sottana, Petralia Soprana, Geraci Siculo, Castelbuono, Isnello e Collesano, prima del ritorno alla base.
Medio Circuito della Targa Florio (108 km)
È la versione intermedia del tracciato, con caratteristiche molto interessanti. Il rito della partenza si svolgeva nell’area di Floriopoli, precisamente dalle tribune di Cerda che, in realtà, ricadono nel comune di Termini Imerese. I concorrenti si spingevano poi verso l’abitato di Cerda, il bivio di Sclafani Bagni, Caltavuturo, Polizzi Generosa, Scillato, Collesano e Campofelice di Roccella. Infine il passaggio dalle tribune, teatro dei rilievi cronometrici e dell’arrivo.
Piccolo Circuito della Targa Florio (72 km)
È il tracciato più noto, quello delle edizioni forse più appassionanti. Si partiva dalle tribune di Floriopoli, per raggiungere Cerda e Caltavuturo, passando dal bivio di Sclafani Bagni. Poi si scendeva verso Scillato, per proseguire in direzione di Collesano e Campofelice di Roccella, prima del ritorno nell’area di Floriopoli.