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Iveco ceduta a Tata Motors: Elkann incassa oltre 6 miliardi

Iveco, che nel 2024 ha generato il 74% dei suoi ricavi in Europa, rappresenta un’opportunità strategica per Tata Motors

Iveco

Tata Motors, attraverso la sua controllata indiana TAMO.NS, ha annunciato un accordo per acquisire Iveco, il produttore italiano di camion e autobus, in un’operazione del valore di 3,8 miliardi di euro. L’accordo include la vendita separata dell’attività di difesa a Leonardo. Tata prevede di lanciare un’offerta pubblica di acquisto in contanti per le azioni di Iveco a 14,1 euro per azione, subordinata alla conclusione della cessione dell’attività di difesa.

Iveco, che nel 2024 ha generato il 74% dei suoi ricavi in Europa, rappresenta un’opportunità strategica per Tata Motors

Attualmente controllata dalla famiglia Agnelli attraverso la holding Exor, Iveco detiene il 27,1% del capitale e il 43,1% dei diritti di voto del gruppo torinese. L’accordo con Tata Motors punta a unire due realtà industriali con competenze e prodotti complementari, senza rilevanti sovrapposizioni, creando un gruppo con una solida impronta globale, capace di vendere oltre 540.000 veicoli all’anno e generare ricavi per circa 22 miliardi di euro.

Con il 74% del fatturato realizzato in Europa nel 2024, Iveco rappresenta per Tata Motors una mossa strategica per entrare nel mercato europeo dei veicoli commerciali, dove oggi è sostanzialmente assente. Il gruppo indiano, già proprietario di Jaguar Land Rover, è ben radicato nel comparto auto, ma non nella produzione industriale di camion nel Vecchio Continente. Considerata il più piccolo tra i principali costruttori europei, Iveco è spesso apparsa tra i candidati a operazioni di M&A, frenate finora dalla sua presenza nel settore difesa.

Ora, con la cessione della divisione militare IDV a Leonardo per 1,7 miliardi di euro, l’operazione di acquisto da parte di Tata può procedere. L’accordo prevede anche la futura uscita di Iveco dalla Borsa di Milano. Il governo italiano seguirà l’operazione con attenzione per tutelare posti di lavoro e filiere strategiche. Le azioni Iveco sono cresciute del 25% da metà luglio, chiudendo a 19,01 euro.

Iveco

I sindacati esprimono forte preoccupazione per l’acquisizione di Iveco da parte di Tata Motors, chiedendo garanzie sul mantenimento delle attività produttive e strategiche a Torino. Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino, chiede impegni concreti su produzione, ingegneria e ricerca. Più critici Edi Lazzi e Ugo Bolognesi della Fiom Cgil, che parlano di un nuovo episodio di dismissione industriale da parte della famiglia Agnelli-Elkann, accusata di monetizzare vendite lasciando conseguenze pesanti su lavoratori e tessuto industriale italiano. I sindacalisti citano il caso Magneti Marelli, venduta a KKR nel 2018 e oggi in difficoltà, come esempio di ciò che temono possa accadere. Anche la fusione FCA-PSA è vista come un precedente negativo, con tagli e crollo produttivo. Samuele Lodi e Maurizio Oreggia della Fiom nazionale accusano Exor di perseguire una strategia di smantellamento a fini finanziari, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro diretti e nell’indotto.