Come vi abbiamo scritto in un nostro precedente articolo, Stellantis ha rivisto al ribasso le previsioni sull’impatto dei dazi del 2025, stimandolo ora a circa 1,5 miliardi di euro, di cui 0,3 miliardi di euro già registrati nel primo semestre. Questa revisione segue le precedenti stime basate su un’ipotesi del 25 per cento sulle tariffe doganali Usa, che prospettavano un impatto quasi doppio, pari a 2,7 miliardi di euro. L’azienda continua a mantenere un dialogo stretto e costante con i legislatori pertinenti, mentre pianifica strategie a lungo termine per gestire gli scenari futuri.
Nonostante un impatto dei dazi meno forte la borsa boccia i risultati semestrali di Stellantis: crolla il titolo
Nonostante ciò, a Piazza Affari, Stellantis ha aperto in forte calo, registrando inizialmente una perdita del 2,5 per cento, per poi accentuare il ribasso fino a un -4,5 per cento, toccando un minimo intraday di 7,873 euro per azione. Si tratta del valore più basso raggiunto nel 2025, molto distante dal picco annuale di 13,75 euro registrato a febbraio. Successivamente il titolo del gruppo automobilistico ha ridotto le perdite, arrivando a -1,86 per cento, ma è poi tornato a scendere intorno al -2,2 per cento, confermandosi tra i peggiori del Ftse Mib, che invece si muove in territorio positivo.
La giornata si è rivelata complessivamente debole per l’intero comparto automobilistico europeo, con l’indice Euro Stoxx 600 Auto in calo dello 0,29 per cento. Sul piano dei conti trimestrali non si sono verificate sorprese, poiché i principali dati finanziari erano già stati comunicati lo scorso 21 luglio. A pesare sull’andamento del titolo sono state invece le indicazioni future, che hanno deluso le aspettative degli investitori. La mancanza di nuove previsioni, sospese ad aprile a causa dell’incertezza legata ai dazi, ha alimentato l’incertezza e penalizzato la performance in Borsa dell’azienda guidata dal CEo Antonio Filosa.