Stellantis continua a faticare nel rafforzare i rapporti con la propria rete di fornitori, un problema che si riflette anche nei più recenti risultati del Working Relations Index, l’indagine annuale condotta da Plante Moran. Giunta alla 25ª edizione, l’analisi ha visto Stellantis classificarsi nuovamente all’ultimo posto tra le principali case automobilistiche nordamericane, dietro a concorrenti come Toyota, Honda, GM, Ford e Nissan. Un risultato negativo che si ripete ormai ogni anno dal 2021, data della nascita del gruppo in seguito alla fusione tra Fiat Chrysler e il Gruppo PSA.
Nella Working Relations Index, l’indagine annuale condotta da Plante Moran, Stellantis si è classificata nuovamente all’ultimo posto
L’indagine ha coinvolto 665 dirigenti di 398 fornitori di primo livello, mettendo in luce un netto divario nella qualità delle relazioni: mentre Toyota, Honda e GM eccellono grazie a comunicazioni efficaci e un approccio collaborativo, Stellantis viene percepita come poco reattiva, conflittuale e più attenta ai margini aziendali che alla costruzione di rapporti di fiducia duraturi.
Angela Johnson, direttrice di Plante Moran, ha spiegato che i fornitori non cercano elemosine, ma equità, soprattutto ora che il settore si trova ad affrontare oscillazioni dei prezzi, instabilità globale e nuovi dazi. “I primi tre stanno facendo meglio le cose che consentono ai fornitori di controllare meglio i costi”, ha affermato Johnson.
Per Stellantis, la posta in gioco è più alta della semplice percezione pubblica. L’avvocato di Detroit Dan Rustmann, che rappresenta numerosi fornitori di componenti per auto attraverso il suo studio legale Butzel, ha affermato che i contenziosi tra case automobilistiche e fornitori sono estremamente rari e di solito si verificano solo come ultima spiaggia. Tuttavia, Stellantis si è trovata coinvolta in numerose controversie legali negli ultimi anni, tra cui Kamax.
Rustmann non ha usato mezzi termini. “Nella mia esperienza con molte case automobilistiche diverse… a dire il vero, Stellantis è stato il cliente più difficile con cui ho dovuto interagire per conto dei miei clienti”, ha affermato. Pur senza stabilire un legame diretto tra i rapporti tesi con i fornitori e la qualità finale dei veicoli offerti ai clienti, è stato sottolineato un punto fondamentale: quando un’azienda tratta male i suoi partner, ignorandone le difficoltà economiche e svalutandone il contributo, difficilmente potrà ottenere da loro il meglio in termini di tecnologia e innovazione.
Jodi Tinson, Direttore delle Relazioni con i Media per il Nord America di Stellantis, ha riconosciuto il risultato negativo, ribadendo l’impegno dell’azienda a migliorare. Ha spiegato che, sebbene sin dalla sua nascita Stellantis abbia aumentato gli sforzi per coinvolgere i fornitori, è chiaro che serve fare di più per costruire un rapporto di fiducia.
Un esempio concreto delle tensioni è emerso nel caso Kamax, quando il fornitore ha chiesto una rinegoziazione dei prezzi a causa dell’aumento dei costi. Stellantis ha rifiutato e, dopo un confronto legale, Kamax ha dovuto cedere, una mossa che, seppur lecita, ha sollevato perplessità nel settore.