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Stellantis taglia turni a Windsor: “Così non paghiamo le bollette”

Stellantis Windsor vive un momento delicato, con il settore alle prese con le ripercussioni della guerra commerciale tra Stati Uniti e Canada.

Stellantis Windsor

Allo stabilimento Stellantis di Windsor, in Ontario, l’atmosfera è tesa. I lavoratori si trovano di fronte a un calendario produttivo variabile, che prevede alternanze tra settimane di piena attività, riduzione degli orari e periodi di completa chiusura. Un’alternanza che proseguirà per almeno 12 settimane, mettendo a dura prova la stabilità economica di migliaia di famiglie.

La notizia per Stellantis Windsor arriva in un momento particolarmente delicato per il settore automobilistico nordamericano, alle prese con le ripercussioni della guerra commerciale tra Stati Uniti e Canada. Nonostante Stellantis non abbia esplicitamente collegato i cambiamenti al nuovo scenario tariffario, molti osservatori e sindacalisti ritengono che i dazi imposti da Washington giochino un ruolo centrale.

Stellantis Windsor

Derek Gungle, uno degli operai Stellantis, sottolinea con amarezza il dilemma: “Un po’ di tempo libero d’estate può far piacere, ma rinunciare allo stipendio è dura”. I colleghi più esperti, come Paul Lachance, vedono nella pianificazione una magra consolazione, ricordando le crisi passate come quella finanziaria del 2008 e la pandemia.

Il presidente sindacale James Stewart è invece più critico: “Dire che le tariffe non c’entrano è un’illusione. C’è confusione, incertezza e danni per i fornitori. I lavoratori meritano trasparenza”. Non è un disagio solo italiano quello che viene raccontato su tantissime testate giornalistiche in lungo e in largo per il Pianeta.

Stellantis Windsor

La situazione sta già influenzando i piani futuri. Il terzo turno di produzione, inizialmente previsto per la seconda metà del 2025, è stato posticipato al 2026. Intanto, Stellantis riorganizza le linee per preparare i nuovi modelli 2026 della Chrysler Pacifica, Voyager/Grand Caravan e Dodge Charger, ma secondo l’analista Sam Fiorani, l’azienda starebbe anche facendo marcia indietro sull’elettrico, tornando a puntare su motori a combustione. Tra dazi, strategia industriale e timori occupazionali, Windsor rappresenta oggi uno dei casi simbolo della fragilità dell’industria automobilistica Oltreoceano nel nuovo scenario geopolitico.