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Stellantis registra un calo delle immatricolazioni in Europa ad ottobre

Stellantis ha totalizzato 150.346 immatricolazioni in Europa, registrando una contrazione del 16,7%

Stellantis

Nel mese di ottobre 2024, Stellantis ha totalizzato 150.346 immatricolazioni in Europa, registrando una contrazione del 16,7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023. La quota di mercato del gruppo è scesa al 14,4 per cento, rispetto al 17,4 per cento registrato l’anno precedente. Secondo i dati pubblicati dall’Acea, l’associazione europea dei costruttori automobilistici, dall’inizio dell’anno il gruppo automobilistico guidato dal CEO Carlos Tavares ha venduto complessivamente 1.700.846 veicoli, segnando un calo del 7,1 per cento rispetto ai 1.830.469 dello stesso periodo del 2023.

Stellantis: La quota di mercato del gruppo è scesa al 14,4%

Anche la quota di mercato annuale ha subito una riduzione, passando dal 17,1 per cento al 15,7 per cento. Questi dati riflettono le difficoltà affrontate dal gruppo nel mantenere le vendite ai livelli precedenti, evidenziando una riduzione della sua presenza nel mercato europeo, in un contesto caratterizzato da sfide legate alla transizione tecnologica e alla crescente concorrenza nel settore.

Il calo di Stellantis è ancora più inquietante se si pensa che nel mese di ottobre 2024, il mercato automobilistico dell’Unione Europea ha registrato un incremento dell’1,1 per cento nelle immatricolazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, segnando un’inversione di tendenza. Secondo i dati riportati dall’Acea, questa crescita è stata trainata principalmente dalla Spagna, con un aumento significativo del 7,2 per cento, e dalla Germania, che ha registrato un +6% dopo tre mesi consecutivi di calo.

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 Tuttavia, il risultato complessivo è stato parzialmente attenuato dalle contrazioni osservate in altri importanti mercati europei, tra cui la Francia, che ha visto una flessione dell’11,1 per cento, e l’Italia, dove le nuove immatricolazioni sono diminuite del 9,1 per cento. Questo quadro evidenzia una dinamica diversificata tra i principali Paesi dell’Unione, con segnali di ripresa in alcune aree mentre altre continuano a fronteggiare difficoltà.

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