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Stellantis: preoccupa il netto calo di vendite in Belgio

Il passaggio dallo status di rivenditore al di agenzia sarebbe al centro di una vera e propria sofferenza commerciale per Stellantis

Stellantis
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La situazione in termini di vendite vista in Belgio appare sicuramente preoccupante per ciò che riguarda i modelli ricadenti nei marchi del Gruppo Stellantis. Il Paese è infatti uno fra quelli indicati come Paesi pilota per il lancio del nuovo contratto di distribuzione, secondo il modello di agenzia, per i concessionari del Gruppo accanto ad Austria e Paesi Bassi.

Tuttavia in Belgio non si respira una bella aria per ciò che riguarda le vendite dei modelli del Gruppo, ora che la quota di mercato prodotta da Stellantis è scesa fino all’11% rispetto a un dato pari al 25% registrato soltanto nel 2019. Catastrofica appare quindi la situazione descritta dai concessionari; basti guardare il riscontro registrato da Peugeot che proprio in Belgio ha registrato un calo di vendite nell’ordine del 43,1% durante i primi cinque mesi di quest’anno, rispetto a quanto proposto soltanto un anno fa. Non va meglio nel caso di altri marchi, con Citroën che perde il 12,6% delle proprie vendite, Opel il 40,4%, Jeep il 12,31% mentre Fiat registra un calo del 42%, DS del 50% e Alfa Romeo del 35,2%; dati che vanno di pari passo con le segnalazioni dei concessionari locali che già tra la fine del 2023 e l’inizio dell’anno avevano segnalato vendite in calo di circa il 50%.

Alla base degli scarsi riscontri in termini di vendite a marchio Stellantis in Belgio ci sarebbe il nuovo modello di agenzia adottato dal Gruppo automobilistico

Secondo i pareri di molti, il passaggio dallo status di rivenditore a quello di un modello di agenzia sarebbe al centro di una vera e propria sofferenza commerciale come quella patita appunto in Belgio da Stellantis. Dopo oltre due anni di discussioni e polemiche con le sue reti di concessionari presenti in Europa, Stellantis ha finalmente lanciato il suo nuovo contratto di agenzia a partire dallo scorso 4 settembre, con un ritardo di otto mesi rispetto alla data iniziale prevista.

Stellantis continua a tagliare i costi

Ispirato da Tesla, il contratto di agenzia trasforma radicalmente il modello economico applicato finora ai concessionari del Gruppo; se prima, nel contratto di distribuzione selettiva, il concessionario era un investitore indipendente, ora diventa un fornitore di affari e riceve una commissione per ogni nuovo veicolo venduto.

Secondo l’esperienza vista fra i concessionari in Belgio, emergono quotidianamente due principali punti negativi. Innanzitutto il prezzo fisso praticato dal costruttore nell’ambito di questo contratto costituisce un ostacolo all’acquisto per gli acquirenti abituati a contrattare. Un altro problema sollevato riguarda la mancanza di caratterizzazioni che permettono una accurata distinzione fra le auto e i modelli esposti. Inoltre le campagne di marketing locali sono meno frequenti visto che Stellantis privilegia le operazioni nazionali, con conseguente perdita di prossimità tra i concessionari e i loro clienti.

Di fronte a risultati allarmanti, anche a causa dei persistenti problemi informatici che colpiscono gli ordini e la gestione delle scorte, Stellantis ha già pianificato di posticipare l’applicazione del contratto di agenzia in altri Paesi, come nel caso della Spagna dove la transizione non avverrà prima del 2026. A meno che non venga fuori la necessità di abbandonare questa tipologia di approccio alla vendita in Europa.

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