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Stellantis: ad Atessa cassa integrazione per 600 dipendenti

Stellantis annuncia nuova cassa integrazione: questa volta coinvolti 600 lavoratori dello stabilimento di Atessa

Stellantis Atessa

Stellantis non perde tempo e, mentre promette nuove iniziative per il futuro, annuncia l’ennesima cassa integrazione. Lo stabilimento di Atessa vedrà fino a 570 operai e 30 impiegati in cassa integrazione dal 24 giugno al 7 luglio. Gli ordinativi di Fiat Ducato, prodotto nello stabilimento di Atessa, sono in ulteriore calo. Per questo motivo, la direzione aziendale ha comunicato ai sindacati la necessità di avviare una nuova tornata di cassa integrazione parziale. Dopo aver già stabilito due settimane di cassa integrazione per un massimo di 400 lavoratori (380 operai e 20 impiegati) a partire dal 10 giugno, ora si prevede un’ulteriore cassa integrazione per 570 operai e 30 impiegati dal 24 giugno al 7 luglio.

Stellantis annuncia nuova cassa integrazione: questa volta coinvolti 600 lavoratori dello stabilimento di Atessa

La decisione su Atessa è arrivata a meno di 24 ore dalle dichiarazioni del ministro delle Imprese, Adolfo Urso, che aveva celebrato i tre recenti annunci della casa automobilistica, destinati a dare un po’ di respiro alla produzione in Italia a partire dal 2026. Tuttavia, come suggerito da Tavares ai sindacati durante l’incontro a Torino, questi sviluppi positivi dipenderanno dalla stabilità degli ecoincentivi, dalla riduzione del 20% del costo dell’energia e dall’implementazione di un piano per l’installazione capillare delle colonnine di ricarica da parte del governo.

Il nuovo provvedimento di cassa integrazione è una risposta dell’azienda alle fluttuazioni del mercato automobilistico, che sta attraversando un periodo di domanda incerta, in particolare per la produzione di componenti specifici come quelli dell’impianto di Atessa. Tuttavia, l’impianto CKD di lastratura continuerà la sua operatività regolarmente.

Fiat Chrysler Atessa
Fiat Chrysler Atessa

Le reazioni sindacali non si sono fatte attendere. I rappresentanti dei lavoratori hanno esortato l’azienda a salvaguardare i diritti e le garanzie dei dipendenti, sottolineando l’importanza di proteggere la maturazione dei ratei di pagamento in un periodo così incerto. I sindacati vedono questa nuova fase di cassa integrazione come un segnale allarmante di crescente instabilità produttiva, che potrebbe avere effetti a lungo termine sulla sicurezza lavorativa e sulla stabilità economica delle famiglie coinvolte.

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