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Auto elettriche e ibride potenti: il Fisco le mette nel mirino

Le auto elettriche e ibride entrano nel mirino del fisco, con la Guardia di Finanza che dal 2023 le considera alla pari delle supercar.

Auto elettriche

L’evasione fiscale è una piaga molto diffusa nella penisola italiana. Purtroppo, ancora oggi in tanti non rispettano la legge, cercando di aggrapparsi a qualsiasi sotterfugio pure di evitare il pagamento delle tasse previste. A pagarne le conseguenze sono, ovviamente, i cittadini modello, quelli che, malgrado il periodo di ristrettezze economiche, corrispondono quanto dovuto nelle casse dell’Agenzia delle Entrate. Per contrastare il più possibile le manovre illecite, vengono presi a riferimento i beni di proprietà della persona. Ciò permette, infatti, di stabilire se il suo tenore di vita corrisponda o meno alle dichiarazioni rilasciate in sede fiscale. Con i nuovi beni immessi in commercio negli ultimi anni, le autorità erariali devono prendere le misure, pure in relazione alle quattro ruote. Difatti, le auto elettriche e ibride sono caratteristiche della nostra epoca.

Auto elettriche e ibride potenti: la Guardia di Finanza esegue gli accertamenti

Auto elettrica a picco

In futuro, ricopriranno un ruolo sempre di maggiore importanza nelle strategie dei marchi. A lasciarlo credere le direttive emanate dagli enti sovranazionali. Come ben sa chiunque segue con discreto interesse le novità di settore sa perfettamente che la Commissione Europea ha disposto per il bando dei veicoli endotermici. La misura entrerà in vigore nel 2035, ma, anche se mancano dodici anni, i Costruttori si stanno adeguando, con grossi investimenti nell’elettrificazione della gamma. Ad esempio, Stellantis ha fissato il piano Dare Forward 2030, in base a cui la totalità delle auto vendute in Europa sarà a batteria entro la fine del decennio in corso e del 50 per cento negli Stati Uniti.

Il periodo attualmente attraversato dagli operatori è di transizione, tanto difficile quanto inevitabile. In Germania sono state raggiunte un milione di bev circolanti lungo le strade nazionali. Lo Stato tedesco ha avuto il merito di corrispondere degli incentivi particolarmente allettanti alla popolazione e di attrezzarsi nella maniera migliore sul fronte della infrastrutture. Sebbene da una recente ricerca sia stata programmata una flessione nel 2024, già l’anno successivo dovrebbe aver luogo la ricrescita.

Se la Germania è la locomotiva dell’espansione delle bev in Ue, l’Italia risulta molto indietro, con appena 68 mila esemplari circolanti a zero emissioni (dati Motus-E). Il calo delle immatricolazioni registrato nel primo mese del 2023 delle auto elettriche, calate dell’8,6 per cento, equivale a una quota del 2,6 per cento. In merito alle ibride, la situazione è migliore, con 47.689 targhe, contro le 37.937 risalenti a gennaio 2022. Il market share è salito dal 34,8 per cento al 36,7 per cento.

Tutto questo perché lo ricordiamo? Per capire il bisogno di includere delle auto elettriche e ibride nel Cete, la banca dati impiegata dalla Guardia di Finanza per individuare chi evade il Fisco. A partire dal 1° gennaio 2023 vengono, dunque, incluse nello schedario delle Fiamme Gialle, le quali avranno il compito agevolato nel mettersi sulle tracce dei trasgressori.

elettriche e ibride plug-in

Nello specifico, hanno il compito di monitorare con estrema attenzione i veicoli elettrici con potenza massima superiore a 70 kW e i veicoli ibridi con potenza massima superiore a 120 kW. Le istruzioni assegnate hanno lo scopo di abbracciare le recenti tendenze di acquisto. Soprattutto in riferimento alle ibride, il successo nelle concessionarie è sotto gli occhi della clientela e gli elevati prezzi di listino. Il costo elevato di tali esemplari implica, infatti, delle considerevoli fonti di entrata da parte degli acquirenti.

Se così non fosse la Guardia di Finanza avrebbe la facoltà di eseguire degli approfondimento in merito alla situazione dell’individuo. Comunque, il servizio assolto va al di là del semplice possesso di un’auto costosa. Grazie al network costruito con parti terze le è possibile accedere a diverse banche dati di riferimento, inerente pure alle voci accessorie dei mezzi di trasporto.

Si valutano pure le spese di manutenzione e di riparazione, il valore delle polizze RCA sottoscritte (comprensive delle opzioni integrative) e la fruizione dei servizi di noleggio. Coloro che hanno intenzione di comprare auto elettriche o ibride è bene, dunque, che ci pensino su due volte prima di commettere dei passi falsi.

Allo stato attuale risulta quanto mai complicato farla franca agli occhi dello Stato, avendo questi gli strumenti per rendersi conto se le abitudini corrispondano alle dichiarazioni presentate all’Agenzia delle Entrate per il pagamento delle imposte. L’evasione fiscale è un reato, quando comporta l’omissione del pagamento delle imposte sui redditi.

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