Come qualsiasi altro produttore oggi attivo nel settore delle quattro ruote, anche il gruppo Stellantis non sta passando un periodo particolarmente florido. Il motivo è da imputarsi alle difficoltà negli approvvigionamenti. Prima l’emergenza sanitaria da Coronavirus, quindi le tensioni geopolitiche (a cominciare dalla guerra, tuttora in corso, tra Russia e Ucraina) hanno creato degli inevitabili strascichi.
Stellantis: in cerca dell’indipendenza elettrica
Per portare avanti la consueta attività, i vari marchi del conglomerato italo francese devono farsi in quattro. Analogamente alle realtà concorrenti, le consegne delle varie vetture alla clientela hanno così subito dei notevoli ritardi. Nonostante la crisi dei giorni nostri non possa trovare immediata risposta, i manager Stellantis pensano a prendere dei provvedimenti nel medio termine. Perché, al delle criticità sopra richiamate, i costi dell’energia sono sempre più elevati, principalmente a causa del conflitto nell’Europa dell’Est, e questo si traduce in maggiori spese per la fabbricazione dei veicoli.
A tal riguardo, nelle scorse settimane il leader di Stellantis, il chief executive officer (ceo), Carlos Tavares, ha espresso l’intenzione di lanciare un nuovo piano energetico per i suoi stabilimenti. Il conglomerato, costituito nel 2021 dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e Peugeot Groupe, sembra sul punto di realizzare in autonomia totale o parziale l’energia occorrente per dar modo agli impianti di funzionare.
Qualcosa del genere lo si assiste già nel centro di Figueruelas nella penisola spagnola, dove, in virtù di due turbine eoliche e un nuovo parco eolico grande quanto 23 campi di calcio, sarà sfruttata l’80 per cento dell’energia generata da fonti rinnovabili presso la stessa struttura.
Mentre in visita al complesso di Sochaux in Francia, verso il termine dello scorso mese di giugno, Carlos Tavares ha affermato che la società da egli diretta dispone delle risorse e dello spazio necessari per soddisfare il fabbisogno dei suoi stabilimenti senza appoggiarsi a nessun operatore esterno.
Mentre scriviamo resta da definire se Stellantis tenga o meno una porta aperta a eventuali collaborazioni con terzi. Di certo, sono in corso d’opera le valutazioni con i partner energetici. Nel controllo dei consumi, il ceo scorge un’opportunità per incrementare la competitività e ridurre i costi di fabbricazione.
Fonte: L’Usine Nouvelle