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Gruppo Stellantis: netto calo di vendite in Europa

Il gruppo Stellantis registra un calo di vendite in Europa nel primo semestre del 2022, che coinvolge quasi tutti i suoi marchi.

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Il gruppo Stellantis ha immatricolato a giugno 215.439 vetture in Europa più Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) più Regno Unito, per una flessione del 16,5 per cento rispetto allo stesso mese del 2021. Il market share è stabile al 20,2 per cento (contro il precedente 20,1 per cento). Nell’arco dei sei mesi le immatricolazioni del conglomerato italo francese sono state pari a 1.087.879, in calo di oltre il 21 per cento rispetto al medesimo periodo del 2021.

La quota è diminuita dal 21,3 al 19,4 per cento. Come per qualsiasi altro operatore automotive, pure nel caso di Stellantis pesano le criticità economiche e politiche degli ultimi mesi. Che non si navighi in buone acque è risaputo, tra la crisi dei componenti (in primis, dei semiconduttori), i rincari dell’energia, il conflitto in Ucraina e, in generale, il clima di incertezza. Tanti fattori inducono al perenne allarmismo, anche per quanto riguarda le prospettive future degli stabilimenti.

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Il comparto delle quattro ruote attraversa un periodo di forte difficoltà, come sottolineato dal centro studi Promotor, che definisce la situazione “molto seria”, specialmente se raffrontato ai valori ante Covid, del 2019. Ciascuno dei trenta mercati nazionali dell’Europa occidentale sono in calo, tranne quelli di Islanda e Lettonia, comunque marginali. Insieme alla Spagna, l’Italia è il fanalino di coda. In leggero aumento le immatricolazioni dei veicoli elettrici, ma con volumi tuttora “bassi”.

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Il segno negativo caratterizza quasi ogni marchio Stellantis, nell’ordine: meno 4,3 per cento per la DS, meno 4,8 per cento per la Peugeot, meno 12,9 per cento per la Opel, meno 14,3 per cento per la Lancia, meno 23,6 per cento per la Citroen, meno 28,4 per cento per la Jeep, meno 29,3 per cento per la Fiat. Le uniche eccezioni sono due Case della nostra penisola, ovvero Maserati, con un più 15,9 per cento, e Alfa Romeo con un più 20,2 per cento, probabilmente attribuibile al contributo della Tonale, il suv del Biscione su cui la compagnia diretta dal ceo Jean-Philippe Imparato nutriva elevate aspettative.

Nella classifica dei principali produttori, Stellantis conferma comunque la seconda posizione dietro al gruppo Volkswagen. A dispetto della contrazione, la società diretta da Carlos Tavares vede davanti a sé esclusivamente un altro gigante della mobilità.

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