I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle della Basilicata, Carmela Carlucci, Gianni Leggieri e Gianni Perrino, hanno presentato una mozione sul tema Stellantis. Una questione da affrontare durante la seduta del prossimo Consiglio regionale, concordata per il 19 luglio, e mirata, appunto, a impegnare la Regione a chiedere – con Campania, Molise e Puglia – l’apertura di un tavolo al ministero per lo Sviluppo economico sul settore delle quattro ruote. Le preoccupazioni inerenti alla fabbrica di San Nicola di Melfi e sulle aziende dell’indotto crescono ogni giorno.
Melfi: posti di lavoro a rischio
Tra lo stabilimento della multinazionale e le imprese associate all’indotto ci sono 10 mila posti di lavoro. Un numero che la sola transizione ecologica potrebbe ridurre a 7 mila. Assicurare l’occupazione rimane il fine prioritario per i sindacati e pure per l’amministrazione regionale che lo ha confermato al Tavolo permanente. L’assessore regionale alle Attività produttive, Alessandro Galella, ha reso noto di aver già mandato una missiva al ministro Giorgetti, ma adesso l’appello di spostare la vertenza a Roma proviene pure dalla Cgil.
Nel dettaglio, il segretario regionale Angelo Summa e la segretaria della Fiom Cgil, Giorgia Calamita, hanno sottolineato l’importanza di garantire le commesse e la capacità produttiva per ciascuna azienda operante nel campo della componentistica, affinché non vi sia un impatto negativo sulla manodopera.
Al tavolo – hanno dichiarato in veste ufficiale – hanno pure evidenziato la necessità di coinvolgere pure l’esecutivo nazionale, a cominciare dall’incontro in programma il 20 luglio prossimo con il ministero del Lavoro sugli ammortizzatori sociali per i prestatori d’opera Stellantis, che – ad avviso dei sindacalisti – servirà a sostenere le istanze sollevate al summit con un impegno di ciascun attore chiamato in ciascuna, ciascuno per la relativa area di competenza.
Gli obiettivi sono definiti in modo chiaro: dar vita a una vertenza globale su Stellantis, inserendo pure le imprese della logistica e della componentistica; adoperarsi per rafforzare la competitività del ramo dell’indotto, facendo leva su una diversificazione delle attività volta a salvaguardare gli attuali posti di lavoro. D’altra parte, il timore è di incorrere in un autunno caldissimo. Pertanto, si esorta a fornire idonee garanzie per scongiurare allarmismo in un comparto essenziale per l’economia regionale e nazionale.