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Pomigliano d’Arco: scatta lo sciopero dopo il malore di un operaio

Ieri, venerdì 27 maggio, il sindacato Fiom ha indetto lo sciopero durante il secondo turno dello stabilimento di Pomigliano d’Arco.

Pomigliano d'Arco Jean-Philippe Imparato
Foto Twitter, Jean-Philippe Imparato

Ieri, presso il complesso Stellantis di Pomigliano d’Arco, è avvenuto lo stop produttivo dopo uno sciopero indetto dalla Fiom. Il motivo è da ricondursi alle temperature infernali. Nonostante la presenza dei climatizzatori, le temperature alte hanno reso impossibile svolgere la regolare attività. A onor del vero, secondo le voci finora emerse, gli apparecchi sarebbero entrati in funzione in modo tardivo, più esattamente a due giorni di distanza dal blocco dell’attività per mancanza dei componenti dei veicoli. L’episodio in grado di mandare su tutte le furie i dipendenti di Pomigliano d’Arco è stato il malore di uno degli operai nella catena di montaggio della Fiat Panda. Di conseguenza, le tute blu hanno incrociato le braccia, trovando del supporto nel sindacato metalmeccanico della Cgil.

Pomigliano d’Arco: proteste per le condizioni in fabbrica

Stabilimento di Pomigliano d'Arco

Una volta preso atto dei disagi lamentati dai dipendenti del gruppo italo francese l’organizzazione ha indetto lo sciopero fino alla fine del secondo turno. La netta presa di posizione ha provocato degli inevitabili rallentamenti nella produzione sulla linea dell’iconica vettura, ancora oggi una delle best seller d’Europa. Dietro la decisione pure la volontà di esprimere malcontento per via delle ridotte unità in fabbricazione della Panda a Pomigliano d’Arco.

Inoltre – ha evidenziato Sebastiano D’Onofrio della Fiom -, si aggiungono le condizioni igienico-sanitarie precarie, riscontrate nei bagni del centro. Tanti addetti del montaggio e della logistica, in seguito allo stop, hanno occupato l’esterno dei reparti fino alla conclusione del turno e cioè alle ore 22.

Jean-Philippe Imparato a Pomigliano d'Arco
Foto, Twitt

Sulla base delle rilevazioni effettuate dalla Fiom ad arrestarsi lungo quasi l’intero secondo turno a Pomigliano d’Arco, sarebbe stata oltre la metà del personale incaricato del montaggio. A questi si sarebbero aggiunti operai della logistica, nonché altri lavoratori delle restanti divisioni, per un totale di oltre 300 persone. Come sottolineano i portavoce della Fiom, quanto stabilito ha arrecato dei seri disagi alla realizzazione della Panda.

Al contrario, esponenti aziendali hanno fornito una versione ben distante dell’accaduto. I rappresentanti della compagnia hanno, infatti, parlato di una piccola percentuale di aderenti alla protesta, circa il 19 per cento. In termini assoluti, oltre un centinaio di operai, che avrebbero rallentato i ritmi senza però mai bloccarli.

 

 

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