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Stellantis: perché il colpo Share Now è l’inizio di una nuova era

L’acquisizione di Share Now di Free2Move segna una vera e propria rivoluzione per il gruppo Stellantis: ecco che cosa rappresenta.

Free2Move Share Now

I pronostici sono (spesso) fatti per essere smentiti. È quanto accaduto con il car sharing: chi nutriva dello scetticismo iniziale magari adesso lo negherà, ma sulle potenzialità del business non ne profetizzavano un radioso futuro. Filtravano dubbi in proposito alla capacità dei servizi di free floating di sopportare gli elevati oneri connessi. Tra vetture da pulire, revisionare e mantenere sempre in perfette efficienza, il tutto a tariffe concorrenziali, le velleità sembravano piuttosto effimere. E, invece, ben han fatto le compagnie tipo Stellantis a destinarvi dei grossi investimenti.

Stellantis: l’acquisizione di Share Now da parte di Free2Move ha un peso specifico non indifferente

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Il conglomerato italo francese ha annunciato giusto ieri l’acquisizione di Share Now da parte di Free2move. Una operazione dal notevole potenziale, quantomeno sulla carta. Difatti, si tratta della stessa Share Now fondata nel 2019 sotto forma di joint-venture tra due dei principali player tedeschi ed europei: DriveNow di BMW e Car2Go di Daimler. Il servizio dispone di una flotta eterogenea, costituita da un piccolo esemplare ideale per girare nei centri urbani come la smart fortwo e da modelli di dimensioni (e caratura) superiori come la BMW Serie 2 Active Tourer. La Stellantis è riuscita a trovare argomenti abbastanza convincenti da accaparrarsene l’intera proprietà.

Per mettere a segno l’affare non si è, però, potuta esimere dal scucire una cifra considerevole. Sebbene i diretti interessati non abbiano finora comunicato i dettagli, si parla di una somma compresa tra i 250 e i 500 milioni. Ma per quale motivo un manager quale Tavares, da sempre parecchio attento alla razionalizzazione dei costi, ha avallato un progetto simile? Ovviamente, non esiste una singola ragione, bensì una commistione di fattori, che ora proveremo a ricapitolare.

I quadricicli leggeri che fanno tendenza

Una prima idea giunge direttamente dallo scatto che ha accompagnato la nota ufficiale diramata da Stellantis, dove una Fiat 500 è messa di fronte a una Citroen Ami. Un quadriciclo a trazione elettrica, presunta anima della “rivoluzione”.

Probabilmente uno schema ben più sostenibile nell’ottica del parco veicoli condiviso, sia per la sua natura carbon-neutral sia per la sua vocazione da “pura” cittadina, con batteria da appena 5,5 kWh e un’autonomia di 70 km. Ciò cosa comporta? Che i tempi di ricarica in confronto a un EV “tradizionale” si abbassa e di gran lunga. Il fermo macchina cala sensibilmente e consente di attaccarsi a semplici prese di corrente domestiche per “fare il pieno” in appena 3 ore.

In effetti, Citroen Ami e la sua “cugina” Opel Rock-e costituiscono una classe di macchine idonee a destreggiarsi tra le trafficate vie di una metropoli. Da una parte vantano una compattezza addirittura superiore di una smart fortwo e, in aggiunta, sarebbero – potenzialmente – alla portata di clienti Over 14. Un particolare da non sottovalutare è che la francesina trova già ricorso nel servizio di car sharing di Free2Move, attualmente attivo – oltre alle europee Parigi e Madrid – in cinque località statunitensi: Austin, Columbus, Denver, Portland e Washington.

Stellantis: non più un “semplice” costruttore di autovetture

Stellantis

L’iniziativa imprenditoriale darebbe poi l’opportunità di tagliare le spese di manutenzione. Ciò poiché la propulsione elettrica richiede uno sforzo inferiore rispetto alla termica. Da evidenziare in aggiunta l’astuta accortezza adottata sui quadricicli Stellantis, ovvero le portiere con apertura convenzionale da un lato e controvento dall’altro. Così facendo si ha un unico stampaggio e gli oneri produttivi si minimizzano. Il top per un car sharing in free floating, in risposta al rischio di tamponamenti e ammaccature piuttosto rilevante. Alla gamma forse si integreranno proposte dalle caratteristiche analoghe, inclusa la Fiat Topolino. In diversi articoli ve ne abbiamo parlato della possibile “reincarnazione” in un quadriciclo elettrico.

Poi, chiaro, l’eventuale trasformazione della flotta di Share Now resta da definire. Eppure, se pensiamo al car sharing previsto da Free2Move nelle sette città presidiate, pare ormai assodato che – almeno in Europa – il fine sia quello di permettere la guida elettrica città. I modelli più grandi, idonei per escursioni fuori porta, sarebbero, invece, riservati al noleggio a lungo termine. Per esempio, la flotta attiva a Parigi annovera la Peugeot iOn e le Citroen Ami e C-Zero, mentre quella di Madrid dispone delle 2 full electric del Double Chevron, della Peugeot 208 elettrica e della DS 3 Crossback. Di sicuro Stellantis si sta sempre più indirizzando verso un domani dove reciterà il ruolo di fornitore di mobilità anziché rimanere intrappolata dai vincoli di “semplici” costruttore di autovetture.

 

 

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