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Mirafiori: “Polo elettrico entro 2030. 500 Ev e Maserati non bastano”

Le istituzioni locali del Torino e della Regione Piemonte concordano coi sindacati: Mirafiori deve diventare il polo dell’elettrico.

Mirafiori

Nella mattinata di ieri, giovedì 20 aprile 2022, al Centro Congressi del Lingotto è andato in scena il Convegno nazionale di Fim Cisl. In tale occasione si sono trattati i vari argomenti di attualità, che stanno nuovamente mettendo mettendo sottosopra il mondo pr come lo conoscevamo. La tavola rotonda ha, però, fornito pure pure occasione di fare il punto della situazione su Fiat, Stellantis e il complesso di Mirafiori.

Il rapporto tra Stellantis e Torino andrà avanti nel migliore dei modi: il sindaco Stefano Lo Russo è ottimista sul futuro di Mirafiori

Stefano Lo Russo

In questi spazi illustri era quasi un obbligo morale toccare l’argomento. La situazione economica del territorio fa molto affidamento sugli sviluppi futuri del conglomerato italo francese. È auspicio generale di vedere il capoluogo ancora una volta al centro dei programmi. Presente all’incontro, il sindaco, Stefano Lo Russo, ha sottolineato proprio questo: l’investimento strategico di Stellantis è essenziale per la comunità. Tirare le somme già ora rischierebbe di dimostrarsi prematuro. Tuttavia, le avvisaglie lasciano ben presagire.

Secondo il primo cittadino il clima che si sta costruendo è positivo per affrontare le sfide della trasformazione tecnologica a Torino e per tutelare gli stabilimenti produttivi. La transizione energetica avrà un ruolo chiave nelle velleità del complesso automotive, come sancito dal piano industriale Dare Forward 2030. In tale contesto, le organizzazioni sindacali stanno mostrando uno spirito costruttivo, nell’interesse del territorio e dell’intero sistema Italia, ha poi osservato Lo Russo.

Il piano che è stato sottoposto indica in Torino e Mirafiori il fiore all’occhiello dell’area, una strategia per consolidare l’attività. Il periodo attraversato è delicato, tuttavia è ottimista di natura: il Gruppo ha confermato la volontà di fare rimanere la città centrale nel suo progetto.

L’incontro con il CEO Carlos Tavares aveva dato dei segnali promettenti su Mirafiori

Verso la fine di marzo, Lo Russo e il governatore Alberto Cirio hanno avuto un colloquio con l’ad Carlos Tavares. Dal confronto erano emersi segnali incoraggianti, tanto che il CEO di Stellantis aveva espresso soddisfazione per il dialogo costruttivo tenuto per creare la condizione di un avvenire sostenibile per la compagnia. Dunque, aveva sottolineato come, nel contesto caotico dell’epoca odierna, vincere insieme non rappresenta solo uno dei valori di Stellantis, ma è il modo in cui hanno intenzione di affrontare le opportunità che hanno davanti, traendo godimento del sostegno del Comune e della Regione.

Allora Tavares aveva manifestato il desiderio di continuare lo scambio di pareri e vedute con i sindacati. Un rapporto di vicinanza e di stretta sinergia a lungo intrapreso per la trasformazione della società in un’azienda tecnologica di mobilità sostenibile; per offrire alla clientela un servizio pulito, connesso, sicuro e conveniente e raggiungere le zero emissioni di anidride carbonica entro il 2038.

Torino polo dell’auto elettrica, che vada oltre alla fabbricazione delle auto: la richiesta sottoposta dal sindaco da Lo Russo a Stellantis

Come sottolineato dallo stesso Lo Russo, in tale occasione Stellantis aveva ribadito gli investimenti già stabiliti in precedenza. Di designare Torino quale polo dell’auto elettrica, che vada oltre alla fabbricazione. Il proposito è di andare a promuovere a 360 gradi la filiera che riguarda il settore, ovvero il design, i prototipi e l’entertainment. Il sito di Mirafiori – aveva concluso il sindaco – riveste una posizione cruciale. Un polo per il Gruppo nella sua globalità, non esclusivamente sui modelli realizzati lungo la penisola o ai piedi della Mole Antonelliana, ma all’intera produzione Stellantis.

Roberto Benaglia (Fim Cisl): gli incentivi un’iniezione provvidenziale per i consumi. La 500 elettrica e la Maserati appena un punto di partenza per Mirafiori

Stellantis

Sempre ieri il segretario generale di Fim Cisl, Roberto Benaglia, ha espresso la speranza dell’attivazione degli incentivi: li ritiene un’iniezione provvidenziale per i consumi. Se Carlos Tavares afferma che entro il 2030 Stellantis fabbricherà esclusivamente mezzi alla spina, occorre accompagnare aziende e lavoratori affinché rimangano coinvolte nel sistema. D’altro canto, guarda all’attività produttiva di auto nel suo insieme. In particolare, ha messo gli occhi su Mirafiori. Le pur positive parole proferite dall’ad del conglomerato non sono abbastanza secondo il sindacato. Sostenere che non chiuderanno stabilimenti è apprezzabile, ma serve uno sforzo in più per rendere il centro un punto di riferimento in senso assoluto.

Spinge affinché Mirafiori diventi uno dei principali poli dell’elettrico nel Vecchio Continente per Stellantis da qui al 2030. Il discorso non si esaurisce con la 500 elettrica o la Maserati, come da piani annunciati in veste pubblica. Costituiranno sì un pezzo importante, tuttavia il complesso andrebbe sfruttato fino in fondo.

Il proposito è di raggiungere il punto di saturazione e, di conseguenza, il portafoglio prodotti assegnato è bene che venga amplificato attraverso delle ulteriori aggiunte, fin qui non ancora comunicate. Una campagna da affiancare ai volumi in aumento, portando pure dei rinforzi nel reparto ingegneristico e nuove figure professionali. Il processo di elettrificazione imporrà, infatti, delle figure mai viste prima. A tal proposito, Torino ha la capacità di dire la sua, di essere protagonista nella prossima frontiera della mobilità, ha concluso Benaglia.

Sbarra (Cisl): chiesto a Stellantis un ulteriore appuntamento per gettare le fondamenta del futuro

Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, ha posto in evidenza le rassicurazioni sulla conferma degli investimenti con la multinazionale riguardo Mirafiori e non solo. Ma, a loro volta, hanno chiesto di fissare un ulteriore appuntamento. Un incontro atto a impostare una collaborazione nel senso letterale del termine, un percorso di partecipazione, di messa in campo di risorse, modelli e nuovi investimenti.

È essenziale garantire una prospettiva di rilancio vera al mercato automobilistico e all’indotto. E sulle agevolazioni per il rinnovamento del parco circolante, l’esecutivo è esortato ad andare oltre quello che è sancito nel decreto fiscale.

Andrea Orlando: il dialogo sociale dimentica l’impatto sociale della crisi internazionale. Patrimoniale? Non è nei programmi

Tra gli ospiti dell’iniziativa organizzata dai sindacati, insieme alla ministra alle Pari Opportunità, Elena Bonetti, ha accettato di esserci il ministro del lavoro, Andrea Orlando. Per il numero uno del dicastero è necessario affrontare la fase in corso attraverso un dialogo sociale, un continuo confronto. Se ci sono o meno i presupposti per un patto dipende da una pluralità di fattori.

In base al suo punto di vista è cruciale fare leva sulla volontà di trovare un accordo, in grado di accontentare ciascuna delle parti chiamate in causa. La sua preoccupazione è che si prendano sottogamba gli impatti sociali che la crisi scoppiata sulla scena globale può provocare. Gli sembra che nel dibattito pubblico non vi sia ancora abbastanza consapevolezza.

E sull’ipotesi patrimoniale, Orlando ha sottolineato che l’esecutivo rischia di cadere solo per una fotografia del catasto. Figurarsi, perciò, se è possibile riflettere su una manovra del genere. Provvedono – ha commentato – a dare un apporto tangibile nel rispetto delle condizioni date.

 

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