in

Mercato dell’auto in Italia come negli Anni Sessanta

Secondo quanto stabilito dal Centro Studi Promotor, il mercato dell’auto in Italia soffre più di quanto si possa immaginare

Auto Stellantis

Secondo quanto stabilito dal Centro Studi Promotor, il mercato dell’auto in Italia soffre più di quanto si possa immaginare. Secondo quanto registrato durante l’intero mese di marzo, il mercato dell’auto in Italia ha riportato valori praticamente simili a quanto registrato nell’estremamente lontano 1967.

Secondo quanto ammesso dal Centro Studi Promotor, proiettando i dati del mese di marzo 2022 sulle vendite dell’intero anno attuale si ottiene un volume di immatricolazioni pari a 1.127.527 ovvero “un livello molto vicino a quello del 1967”. Questo perché nel solo mese di marzo, appena trascorso, sono state immatricolate 119.497 vetture in accordo con un calo formalizzato ad un importante -29,77% rispetto alle 169.886 auto immatricolate a marzo del 2021. Parliamo anche del nono mese vissuto in negativo per il mercato dell’auto in Italia.

Il primo trimestre ha quindi registrato in Italia 338.258 vetture immatricolate, ovvero un -24,4% rispetto al dato delle 447.245 unità immatricolate del medesimo trimestre del 2021. Guardando al dato formalizzato da Stellantis, il Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA ha immatricolato 43.292 vetture con una diminuzione percentuale pari al 36,3% rispetto al 2021. Il primo trimestre dell’anno ha garantito a Stellantis 123.768 immatricolazioni secondo una riduzione del 31,2% rispetto al primo trimestre del 2021.

Quali sono le cause di un crollo così netto per il mercato dell’auto in Italia

Ricercare le cause di questo importante crollo registrato dal mercato dell’auto nel nostro Paese appare più semplice del previsto, viste le incombenze già note. Sempre secondo il Centro Studi Promotor, le cause vanno ricercate nelle derivanze della Pandemia, ovvero nel crollo del Pil nel 2020, quindi nella nota crisi dei chip e adesso anche alle incombenze della guerra in Ucraina “il riaffacciarsi dell’inflazione, la minaccia di una nuova stagflazione come quella che il mondo conobbe negli Anni ’70 del secolo scorso dopo la prima crisi petrolifera e altri fattori di minore importanza”.

Il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano, ha voluto sottolineare che a questi fattori si è aggiunto anche il fatto che il Governo Italiano annuncia da tempo che “adotterà incentivi per sostenere la domanda di auto, ma oggi siamo ancora nella fase degli annunci”. Una condizione che secondo Quagliano fa da freno alla domanda che andrebbe a garantire miglioramenti ai numeri fatti registrare dal mercato dell’auto fino a questo momento. Secondo il Centro Studi Promotor, in Italia oggi non si acquista perché si vogliono attendere gli incentivi secondo una metodologia che ora, con l’annuncio di un ulteriore incentivo rivolto agli pneumatici, pare virare anche su questo comparto.

Va poi citato un indicatore elaborato mensilmente dal Centro Studi Promotor che ragiona sulla fiducia degli operatori dell’auto. A fine marzo l’indicatore, che produce valori compresi fra 0 e 100, è rimasto fisso a quota 15: identico a maggio 2020 e quello registrato a maggio del 2012 quando incombeva una delle più pesanti crisi dell’auto degli ultimi tempi.

Lascia un commento