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Incentivi auto: gravissimo il ritardo del Governo

Era inizio marzo 2022 quando il decreto Energia è divenuto realtà. Adesso, nessuno compra le vetture: si attendono gli incentivi auto

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La politica italiana degli annunci degli incentivi auto è deletaria. Intanto, nell’attesa dei bonus, nessuno compra le vetture: si attendono gli incentivi auto. Il pasticcio l’ha messo in piedi il Governo Draghi. A inizio marzo 2022, il decreto Energia è divenuto realtà. Ma manca il decreto attuativo per gli ecobonus: si aspetta che i ministeri si mettano d’accordo.

Incentivi auto in ritardo: mercato affossato

In questo modo, il mercato delle vendite di auto nuove va ancora più giù. Sarebbe stata molto meglio una legge normale come in altri Paesi: c’è il sì del Governo e del Parlamento e si parte coi bonus. Invece, qui le cose sono molto complicate. Evidentemente, i ministeri non si mettono d’accordo.

Come evidenzia Andrea Cardinali, direttore generale Unrae, la transizione energetica nel mercato auto si è impantanata con l’esaurimento degli incentivi 2021. La quota di vetture con la spina è precipitata dal 13.3% di dicembre al 7.7% di febbraio, e per un po’ continuerà a scendere. La CO2 media delle nuove immatricolazioni è quindi risalita dai 113,9 g/km di dicembre ai 119,1 di febbraio (+4.5% in due mesi). Rinnovare gli incentivi è fondamentale per rilanciare la trasformazione.

Indiscrezioni parlano di il tetto al prezzo di listino, che per le elettriche pure verrebbe tagliato drasticamente del 30% (da 50 a 35mila euro). Sarebbe fra l’altro una mossa autolesionistica del Fisco: rinuncia a 3.300 di IVA a parità di incentivo erogato, dice Cardinali.

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Che guaio: restano solo prodotti con minori dotazioni, riconducibili a pochissimi modelli, perlopiù utilitarie, sottolinea il direttore generale Unrae.

Di qui, la domanda retorica di Cardinali. “Non dare soldi pubblici ai ricchi” sarebbe un lodevole intento. Ma cosa impedirebbe ai “ricchi” di acquistare con incentivo un’auto di famiglia aggiuntiva, proprio perché costa meno, senza nemmeno svecchiare il circolante?

Aggiungiamo che pare quasi una sorta di autarchia. Anacronistica.

Fin quando discuteranno?

Da capire sino a quando i ministeri discuteranno. Serve una sorta di tavolo di pace per trovare l’accordo giusto. Non certo sul “price cap”, francamente non ammissibile.

 

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