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Stellantis, i sindacati reagiscono alle parole di Tavares

Dopo le ultime parole del CEO Carlos Tavares i sindacati chiedono nessun passo indietro di Stellantis sulla Gigafactory di Termoli

Carlos Tavares

Non potevano che fare rumore le parole del CEO di Stellantis, Carlos Tavares che ha rilasciato una intervista dal Portogallo, a diversi quotidiani europei compreso il Corriere della Sera. Nella sua intervista Tavares ha affrontato alcuni temi caldi di Stellantis per quanto riguarda le fabbriche italiane del Gruppo.
Molte cose sono state dette a denti stretti, cioè celate con parole tecniche e aziendaliste che però non hanno certo fatto passare inosservati alcuni concetti. Tra l’altro come si legge sul Sole 24 Ore, l’Amministratore delegato del Gruppo italo-francese, ha visitato lo stabilimento di Termoli in Molise. Uno stabilimento che per FCA era importante per la produzione di cambi e motori endotermici, ma che per Stellantis diventa importante per un altro motivo.
È la sede designata per la nuova Gigafactory dell’azienda, la prima fabbrica di batterie per veicoli elettrificati in Italia.

Carlos Tavares
Tavares a Termoli, visita importante dopo i dubbi nati sulla situazione di Stellantis in Molise

Come anticipato, l’Amministratore delegato del gruppo Stellantis, il manager portoghese Carlos Tavares si è recato in vista a Termoli. Proprio nel sito dove dovrebbe vedere i natali la nuova Gigafactory del gruppo, con una riconversione dello stabilimento molisano alla produzione di batterie per auto elettriche.
La visita sopraggiunge dopo che il manager ha messo in luce con una sua intervista, almeno 3 o 4 fattori allarmanti per quanto riguarda le attività produttive italiane del quarto produttore mondiale di auto.

  • I punti cardine di quanto detto da Tavares sono:
  • Stellantis è praticamente sola nel progetto di transizione elettrica con il governo italiano assente;
  • Produrre auto in Italia è troppo oneroso nonostante il costo del lavoro e quindi gli stipendi degli operai siano inferiori rispetto all’estero;
  • L’energia elettrica in Italia costa troppo;
  • Sulla Gigafactory ddi Termoli ci sono in corso negoziati con il governo non ancora conclusi e quindi tutto appeso;
  • Il futuro di Stellantis è verso auto che costeranno di più rispetto alla storia di FCA.

Le sue parole sono state attentamente lette dai sindacati, gli stessi sindacati che oggi hanno incontrato il manager portoghese a margine della sua visita allo stabilimento di Termoli. E positivo è stato il giudizio che i sindacati hanno dato alla visita del manager. Secondo i rappresentanti dei lavoratori la visita del CEO Tavares proprio a Termoli è un segnale di attenzione importante.

La visita del CEO di Stellantis a Termoli significa Gigafactory confermata?

Per Termoli probabilmente la cosa che maggiormente ha colpito delle parole dell’Amministratore delegato del gruppo, Carlos Tavares sono state quelle sul negoziato con il governo. In pratica Tavares ha dichiarato che la Gigafactory a Termoli non è ancora sicura, almeno in base a come si possono interpretare le parole del manager. Il negoziato con il governo sulla Gigafactory di Termoli è ancora appeso.

Possiamo interpretare come le parole di Tavares siano un monito al governo ad aiutare l’azienda nella realizzazione di questo progetto.
I sospettosi parlano già di Stellantis che batter cassa, che chiede sostegno economico al governo italiano. E ritornano alla mente le parole di Tavares di qualche settimana fa. Il manager giudicando l’operato del governo nostrano che nella manovra di Bilancio non aveva previsto incentivi per le auto elettriche, dichiarò che di questo passo potevano sorgere conseguenze per le fabbriche italiane. Una specie di minaccia celata quella del manager.
La visita di Tavares a Termoli invece, sembra ridare ossigeno a sindacati e lavoratori, che vedono nel viaggio molisano del CEO, il segnale che presto potrebbe arrivare quella conferma ufficiale che oggi ancora manca. Conferma che alla fine la costruzione della Gigafactory sarà realtà.

Perché la Gigafactory a Termoli è necessaria

“È importantissimo che Stellantis e Governo arrivino presto a siglare l’accordo per la costruzione dello stabilimento di batterie a Termoli. La Gigafactory non rappresenta solo un’occasione di riconversione della fabbrica, ma un anello fondamentale per l’intera catena del valore italiana”

Dalla Uilm fanno sapere quindi di attendere con impazienza quella che a tutti gli effetti sarebbe una fumata bianca per la fabbrica di batterie di Termoli. Ad oggi parlare di Termoli come migliore candidata alla Gigafactory è una cosa inevitabile. Ma allo stesso tempo se si dichiara candidata la città molisana, significa che nulla è stato ancora deciso.

Tavares ha rassicurato tutti, ma non basta

E le rassicurazioni di Carlos Tavares in questo senso forse non bastano. Pare che il fatto che Termoli sia favorita per la terza Gigafactory del gruppo dopo Kaiserslautern in Germania e Douvrin in Francia, sia stato confermato da Tavares in persona ai sindacati. E ripetiamo, favorita non significa che il progetto è cosa fatta.
Pare infatti che il CEO tutto abbia fatto oggi a Termoli, tranne che confermare investimenti e progetto per la Gigafactory di Termoli. Lo si legge come detto, sul Sole 24 Ore che cita fonti attendibili vicine al dossier di Stellantis sullo stabilimento molisano. Tavares pare abbia detto che se ne riparlerà il primo marzo, quando Stellantis finalmente presenterà il suo piano industriale.

Da 15 anni ammortizzatori sociali utilizzati negli stabilimenti italiani del gruppo

È innegabile che sono i livelli di occupazione le cose che più interessano i sindacati e che tirano dentro la Gigafactory come decisiva per il lavoro. Tavares pare abbia confermato la bontà del sito molisano, perché vicino ad un porto, ad una ferrovia e ad una autostrada. Posizione strategica quindi, a cui vanno aggiunti i pensieri che subito vennero in mente ai critici, quando la scelta sulla Gigafactory ricadde su Termoli.
Essendo uno stabilimento sito in una delle aree del Mezzogiorno più in crisi di lavoro e risorse, Stellantis potrebbe aver fiutato la possibilità di ottenere incentivi da parte dello Stato. Incentivi che come detto in precedenza, potrebbero essere dentro quel negoziato ancora in stand by di cui Tavares ha parlato.

Mancano le garanzie dei sindacati

I sindacati quindi hanno chiesto garanzie a Stellantis sui livelli occupazionali come lo fanno da tempo anche verso il governo italiano. Anche perché dalle parti sociali arriva la provocazione che sottolinea come da oltre 15 anni si utilizzano gli ammortizzatori sociali nelle fabbriche italiane che oggi sono del colosso dell’Automotive nato dalla fusione tra i francesi di PSA e gli italiani di FCA.
E su Termoli si chiedono garanzie e non passi indietro.

Occorre anche sopportare l’eventuale riconversione alle batterie della fabbrica, perché il 2026 (anno a partire dal quale la riconversione dovrebbe essere completata) è lontano ancora e fino ad allora vanno evitati traumi occupazionali per lo stabilimento molisano.

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