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Stellantis: resta incerto il destino delle fabbriche europee

Stellantis: rimane aperta la questione riguardante la situazione produttiva degli stabilimento che il gruppo possiede in Europa e in cui lavorano 220 mila dipendenti

Stellantis

Si parla tanto del futuro di Stellantis ma la verità che a parte qualche conferma ancora tante cose devono essere svelate. Ad esempio ci si chiede come il gruppo automobilistico nato dalla fusione di Fiat Chrysler e PSA Groupe riuscirà a garantire la piena occupazione delle sue fabbriche in Europa, dato che esse al momento lavorano molto al di sotto delle proprie capacità.

Stellantis: come sarà risolto il problema delle fabbriche europee?

Con 25 stabilimenti di assemblaggio in Europa e oltre 220 mila dipendenti, le decisioni del gruppo franco-italiano sono particolarmente attese al momento. Si spera che in proposito qualcosa di interessante venga annunciato il prossimo 1 marzo quando finalmente dovrebbero essere rivelati i piani strategici del conglomerato guidato dal CEO Carlos Tavares.

Stellantis in particolare dovrà affrontare i problemi che gli derivano dai suoi 7 siti produttivi Fiat, Maserati e Jeep presenti in Italia. Questi infatti sono notevolmente sottoutilizzati e lo erano già nel 2019, prima della crisi, con un tasso medio di utilizzo inferiore al 60 per cento.

Philippe Houchois, analista di Jefferies teme che il declino industriale che nei prossimi anni caratterizzerà il settore in Europa non aiuterà le cose nei prossimi anni. Carlos Tavares, l’amministratore delegato di Stellantis, ha promesso che la fusione non porterà alla chiusura di nessun stabilimento e questo ovviamente complica le cose per il gruppo automobilistico.

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Stellantis: rimane aperta la questione riguardante la situazione produttiva degli stabilimento che il gruppo possiede in Europa e in cui lavorano 220 mila dipendenti

Per il momento si hanno notizie solo per alcuni stabilimenti. Ad esempio a Melfi, dove vengono assemblate Fiat 500X, Jeep Renegade e Compass (quasi 7.000 dipendenti), le due linee di montaggio saranno fuse in una sola. L’impianto ospiterà anche 4 nuovi veicoli nel 2024, in modo da funzionare a pieno regime a partire da quell’anno.

Di Mirafiori invece abbiamo saputo che ospiterà la produzione di quasi tutte le future auto di Maserati oltre che della nuova Fiat 500 elettrica. Nella fabbrica arriveranno anche i circa 1.100 dipendenti della fabbrica di Grugliasco che chiuderà i battenti. Il sito di Termoli invece sarà convertito in una moderna Gigafactory.

Rimangono però ancora molte incertezze. Se la situazione nei 5 stabilimenti francesi e in quello inglese di Ellesmere Port sembra più chiara, lo stesso non si può dire di altre fabbriche. I dipendenti sono ora in attesa di una visione globale di come il gruppo intende distribuire la propria produzione europea nel medio termine e di come intende affrontare la sovraccapacità nel Vecchio Continente.

Nulla, ad esempio, è stato annunciato in Spagna, dove l’ex PSA ha enormi fabbriche a Vigo o Saragozza. Si vocifera però che la produzione della futura Lancia Ypsilon sarà spostata a Figueruelas. Bisognerà aspettare fino al 1 marzo per rimuovere alcune di queste incertezze. La presentazione del piano strategico decennale di Carlos Tavares dovrebbe finalmente soddisfare molti di questi dubbi.

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