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Operai Stellantis: la Fiom lancia Safety Car

Troppa cassa integrazione e dubbi sul futuro, il sindacato lancia mobilitazione nazionale per i lavoratori Stellantis.

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Con una campagna nazionale di mobilitazione, la Fiom Cgil cerca di smuovere le acque sulle tante, troppe, problematiche di questi ultimi tempi per Stellantis.

Alla campagna è stato dato il nome Safety Car. La motivazione di questa iniziativa dei metalmeccanici della Cgil, manco a dirlo, è il troppo ricorso alla cassa integrazione di questo 2021. Dell’iniziativa della Fiom hanno parlato diversi media, tra cui anche l’agenzia di stampa Ansa.

La Fiom da il via alla campagna Safety Car

Operai Stellantis fiom

“Un piano per garantire occupazione”, questo alla base dell’iniziativa della Fiom dal nome Safety Car. Con una impressionante mole di ore di cassa integrazione negli stabilimenti italiani dell’industria automobilistica, compresa naturalmente la nostra Stellantis, il settore nell’anno appena trascorso ha mostrato le sue crepe.

Tra crisi dei semiconduttori (microchip di provenienza asiatica) e crisi economica, sono 60 milioni le ore di cassa integrazione guadagni che sono state utilizzate nell’anno appena trascorso, come si legge sull’Ansa.

E la Fiom si muove. Via quindi ad una campagna di mobilitazione a livello nazionale. Attivi dei delegati e assemblee nelle fabbriche, in tutte le regioni e in tutti i siti produttivi.

Garantire all’Italia che l’Automotive resti settore trainante

Ciò che i metalmeccanici della Cgil cercano di fare è smuovere la situazione e fugare i dubbi e le angosce che attanagliano le fabbriche e gli operai.

Safety Car è un progetto che mira ad un percorso unitario di mobilitazione.

Un percorso che finisca con il garantire all’Italia quel futuro produttivo, industriale e occupazionale che il settore Automotive dovrebbe avere.

Il via è scattato ieri, da Firenze. E poi si passa a Venezia giovedì prossimo. Ma sarà dappertutto che gli appuntamenti saranno in rapida successione, da Cassino a Brescia e poi ancora Piemonte, Emilia Romagna, Campania e Basilicata.

Non solo le grandi fabbriche, anche l’indotto a rischio, la Fiom lo sa

Sull’Ansa vengono riportate le dichiarazioni Michele De Palma e Simone Marinelli, rispettivamente segretario nazionale Fiom e responsabile Automotive dei metalmeccanici della Cgil. Dichiarazioni che dimostrano cosa ha spinto la Fiom a scendere in campo con la sua iniziativa.

“Con lo sblocco dei licenziamenti l’indotto del settore Automotive, che occupa circa 163mila lavoratori, è stato il più colpito”

I due sindacalisti Fiom fanno riferimento a situazioni di crisi note e famose come quelli della Gianetti Ruote, della Gkn, di Timken, Speedline e Caterpillar. Ma situazioni delicate rischiano di viversi anche alla Vitesco, alla Bosch e alla Marelli.

E non poteva mancare un passaggio da parte dei due, riguardo a Stellantis.

La crisi produttiva delle fabbriche dell’azienda nata dalla fusione tra PSA ed FCA è monitorata dalla Fiom, che è tra le sigle che più di altre chiama il governo all’intervento.

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