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Stellantis, Termoli: “Servono risposte alle tante incertezze”

I lavoratori dell’impianto di Termoli chiedono a Stellantis delle risposte in vista del 2022, per quanto riguarda la produzione.

Termoli

Luci e ombre hanno caratterizzato l’impianto di Termoli. Da un lato c’è il progetto di Gigafactory, sul versante opposto vige l’incertezza su quali siano gli effettivi piani industriali di Stellantis e la crisi dei microchip non semplifica di certo la situazione, né tanto meno la spaccatura sindacale sullo sciopero di venerdì 17 dicembre.

Stellantis, Termoli: il resoconto del segretario territoriale

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Il segretario territoriale, Giovanni Mercogliano, ha tirato le somme dell’anno che sta volgendo alla conclusione. Come Fismic-Confsal hanno il dovere di fare un bilancio di quanto è occorso nell’arco dei 12 mesi relativamente al lavoro, con un occhio di riguardo sulla realtà più significativa della Regione Molise, vale a dire l’ex Fiat Chrysler, oggi diventata Stellantis, a seguito dell’accordo raggiunto con i francesi di PSA.

Un anno ancora contrassegnato dalla lotta alla emergenza epidemiologica, ha quindi sottolineato Mercogliano. Attraverso i protocolli aziendali sulla sicurezza e l’impegno e la diligenza di ciascuna delle parti coinvolte nell’attività di Stellantis, sono riusciti a contenere il diffondersi del virus presso i luoghi di lavoro. In ottica produttiva hanno registrato fasi altalenanti, con il primo semestre andato in modo abbastanza soddisfacente.

Hanno raggiunto livelli discreti nell’arco dei primi sei mesi del 2021. Poi, però, sono giunti dei problemi, con parecchi stop decretati nel prosieguo. Ad aver pesato in misura determinante pure la crisi dei semiconduttori, che ha rallentato la costruzione di vetture e non solo. Il culmine lo si è raggiunto proprio a dicembre, con la totale chiusura del centro, che avverrà una settimana prima delle ferie natalizie con riapertura in programma a gennaio 2022.

Gli accordi tra le parti

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I numerosi che stanno attanagliando l’intera industria hanno creato disagi pure alla forza lavoro di Termoli. Ma qualche spiraglio di luce lo si scorge, sebbene da lontano. Questo per via della Gigafactory annunciata a Termoli, la terza realizzata nel Vecchio Continente dal gruppo Stellantis. Per il segretario territoriale andranno incontro a un cambiamento epocale con la transizione ecologica. A nome di Fismic, nonché delle altre organizzazioni sindacali, hanno stretto delle intese con la compagnia per attutire il più possibile l’impatto del periodo.

Per contenere i danni hanno stipulato contratti di solidarietà, definito accordi sulle uscite volontarie per accompagnamento alla pensione, maturato ratei mensili degli stipendi. Naturalmente – ha esclamato Mercogliano -, ciò non è da considerarsi sufficiente. Difatti, occorre tuttora conoscere il nuovo piano industriale di Stellantis, in grado di fornire risposte alle molteplici incertezze alimentate negli scorsi mesi. Servono risposte che guardino all’occupazione e al mantenimento sul territorio dell’intero apparato produttivo.

 

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