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Stellantis, tra operai in cassa integrazione e doppi turni, la beffa

Ciò che sta accadendo in Stellantis sa di beffa, perché chiude Grugliasco, la Maserati però va bene come brand e in fabbrica cambiano turni e condizioni

Stellantis

Operai a casa in casa integrazione ma turni raddoppiati per altri. Chiude uno stabilimento e se ne potenzia un altro. Ed a chiudere è quello di un marchio di Stellantis che sembra dia positivi riscontri sul mercato. Sono queste le stranezze del momento per il colosso dell’industria dell’aiuto nato dopo la fusione di PSA ed FCA.

Stranezze che soprattutto chi è dentro l’universo Stellantis, cioè gli operai, stentano a comprendere. Ed il lavoratori di tutti gli stabilimenti italiani del gruppo sono inevitabilmente l’anello debole della catena. Le vicende del polo produttivo di Torino sono un esempio evidente di tutte queste stranezze che accompagnano la vita all’interno del gruppo Stellantis in Italia.

Stellantis, a Mirafiori la produzione della 500 elettrica e presto anche altri veicoli sostenibili

Ormai è noto che Stellantis ha deciso di far diventare Mirafiori la fabbrica centrale per la transizione elettrica. Alla produzione della Fiat 500 elettrica sono già stati aggiunti dei test su altri veicoli del gruppo italo francese che dovrebbero vedere i natali proprio nella storica fabbrica Torinese di Stellantis.

Ma se queste sono notizie per lo più positive, che sottolineano come i progetti e le iniziative di Stellantis sono notevoli, c’è un rovescio della medaglia. Sempre nel polo piemontese del gruppo, la fabbrica ex Bertone acquisiti dal compianto Sergio Marchionne solo nel 2009, viene chiusa. Parliamo della fabbrica Agap della Maserati a Grugliasco.

Ed in tutta Italia ci sono operai che continuano a essere lasciati a casa, cassa integrazione e contratti di solidarietà,  incentivi all’esodo, la pandemia e la crisi mondiale dei semiconduttori. Non certo un bel momento.

La transizione elettrica

In tutto questo si deve considerare il fatto che Stellantis ha deciso di virare con decisione assoluta verso le auto elettriche. Una transizione tutt’altro che semplice anche perché minata da alcune considerazioni.Nello specifico:

 

  • Costi troppo elevati delle auto prodotte;

 

  • Carenza delle infrastrutture;

 

  • Mancanza dei punti di ricarica dei veicoli elettrificati.

 

Ma se da un lato il mercato dei veicoli elettrici è ancora allo stato embrionale soprattutto in Italia, Stellantis ci punta forte già nell’attualità.

Per esempio a Mirafiori , dove Stellantis ha aperto alla stampa ieri con un tour guidato in ternino, erano numerosissimi gli operai al lavoro sulle Fiat 500 elettriche. E presto, secondo i vertici aziendali di Mirafiori, dovrebbe arrivare il doppio turno (probabilmente da gennaio 2022).  Doppio turno che permetterà di aumentare i giri della produzione di questi veicoli elettrici e preparare il campo all’arrivo dei veicoli Maserati che sempre Mirafiori sfornerà.

Anche in questo caso, doppio turno significa aumento dei regimi di produzione, ma allo stesso tempo sempre a Mirafiori si devono fari i conti con l’aumento a 360 lavoratori delle uscite incentivate. Uscite previste da un accordo su base sindacale con tutte le sigle più rappresentative nel polo produttivo torinese, cioè,  Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri.

Dopo i tagli per queste uscite incentivate alle carrozzerie di Mirafiori resteranno 2.490 addetti a cui si aggiungeranno i fuoriusciti da Grugliasco che saranno circa 1.100.

Grugliasco, i dubbi riguardo la scelta di chiudere di Stellantis

Una certezza ormai è la chiusura dello stabilimento Agap di Grugliasco, da molti considerato la casa di Maserati. Subito verniciatura e assemblaggi e gradualmente fino al 2024 con la lastratura, sta per chiudere l’epoca dell’ex Bertone di Grugliasco.

I veicoli della casa del Tridente passano a Mirafiori, ma fa specie il fatto che come numeri la Maserati resta fondamentale per Stellantis. La quota di mercato di Maserati, numeri del terzo trimestre 2021, la collocano al 2,4%.

Una crescita importante per la Maserati in una fase in cui la casa del Tridente cambia sede, con tutte le polemiche del caso. E proprio perché possono numeri dicono bene a Maserati che la vicenda della chiusura di Grugliasco da di autentica beffa.

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