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Stellantis come Volkswagen, stesso calo, ecco le cause

La crisi dei semiconduttori non riguarda solo Stellantis ma anche i suoi competitor, perfino un altro colosso come Volkswagen

Stellantis italia

Perdita produttiva ingente quella di Stellantis. Il colosso dell’Automotive nato dalla fusione italo francese tra FCA e PSA paga dazio soprattutto alla crisi dei semiconduttori. La carenza dei microchip riguarda l’intero universo dell’industria automobilistica e non solo Stellantis. Lo dimostra il fatto che calo e perdita di produzione sono argomenti che interessano anche gli altri colossi dell’auto, come per esempio la Volkswagen.

Lo riporta anche il Corriere che però sia per Stellantis che per Volkswagen mette in luce anche un certo ottimismo che traspare dai vertici dei due colossi dell’industria dell’auto.

La carenza dei semiconduttori non fa sconti a nessuno, la Volkswagen nelle stesse condizioni di Stellantis

I microchip sono la causa della grave crisi di produttività di molte fabbriche di auto. In Italia ne sappiamo qualcosa visto ciò che accade da Nord a Sud in ogni singolo stabilimento di Stellantis. La carenza di semiconduttori e le difficoltà di approvvigionamento che riguardano tutte le maggiori aziende che producono auto al mondo, dipendono da vari fattori.

I Paesi da cui si approvvigionano le aziende sono sostanzialmente sempre gli stessi, cioè Paesi asiatici come la Cina, Taiwan, la Corea. Ed anche il Covid ha ampliato la crisi con molte fabbriche di semiconduttori che tra lockdown e quarantene hanno ridotto le loro capacità produttive in quei Paesi.

Inoltre, la scarsità delle materie prime e il loro aumento dei prezzi è l’altro fattore che secondo molti determina questa carenza che i pessimisti considerano ancora lontana dall’essere risolta.

I dati dei terzo trimestre con una coincidenza notevole, stesse perdite produttive per Stellantis e Volkswagen

Restando alla nostra Stellantis, l’azienda nata dalla fusione tra FCA e PSA ha esposto i dati del terzo trimestre 2021 che sono eloquenti nel confermare la crisi di cui parliamo.

Nel trimestre del 2021 conclusosi a settembre, Stellantis ha chiuso con 600.000 vetture prodotte in meno. Parliamo di dati globali, cioè dati dalla somma di tutte le vetture prodotte da ognuno dei vari brand di cui Stellantis è composta (da Fiat a Peugeot, da Opel a Citroen e Alfa Romeo).

Rispetto al 2020 ed al suo terzo trimestre, ben il 27% in meno ed un totale di poco più di 1.130.000 vetture prodotte. Ed i ritardi nella produzione si ripercuotono anche sui risultati di mercato, utili e ricavi dal momento che sono moltissimi anche gli ordini inevasi ed in considerevole ritardo.

Non serve certo a rasserenare gli animi ma il fatto che la crisi non riguardi solo Stellantis senza dubbio aiuta a capire che la situazione dei semiconduttori è identica per tutti. Anche Volkswagen come detto, ha subito la crisi. E i vertici del colosso tedesco hanno prodotto lo stesso risultato di Stellantis per quanto concerne il terzo trimestre 2021. Anche Volkswagen ha annunciato di aver ottenuto una produzione nettamente calata rispetto allo stesso periodo 2020, con 600.000 veicoli in meno prodotti. La crisi dei microrchip sembra sarà notevole anche nel 2022, ma dal colosso dell’auto teutonico filtra un cauto ottimismo.

Perdite anche sui ricavi, ma il futuro deve essere positivo

Herbert Diess, il CEO di Volkswagen, alter ego del nostro Carlos Tavares (CEO di Stellantis ndr), ha sottolineato che il peggio è alle spalle e già nell’ultimo trimestre dell’anno si pensa ad una crescita che permetta di pareggiare il conto con le auto prodotte nel 2020. Ma si tratta pur sempre di un paragone tra anni di produttività che deve pure tenere conto del fatto che il 2020 è stato l’anno di ingresso della pandemia.

Se i dati vengono confrontati con quelli del 2019, il paragone non regge tanto per Volkswagen che per Stellantis. Il colosso italo francese ha già adottato politiche e interventi atti a superare questa crisi e a cercare di risalire la china anche dal punto di vista dei ricavi che oggi presentano una riduzione del 14%.

Secondo il Corriere della Sera “grazie a una politica di prezzi e al lancio di nuovi modelli Stellantis è riuscita a conservare un margine del circa 10%, superiore alle serie precedenti che vedevano un massimo del 7,5%”.

La speranza per Stellantis è che il fatturato 2021 non subisca grandi scossoni e si assesti comeal solito introno ai 150 miliardi di euro.

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