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Codice della Strada, tutte le sanzioni che sfociano nel penale

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Il Codice della Strada è l’insieme delle regole che vanno seguite in materia di circolazione stradale. Si tratta della “Bibbia” in materia di circolazione, che oltre alle norme da seguire, indica pure tutte le infrazioni e le relative sanzioni.

In linea di massima il Codice della Strada prevede sanzioni amministrative, ma non sono poche le violazioni che, essendo più gravi, finiscono con il costituire le cosiddette fattispecie di reato, con riscolti penali per i trasgressori.

Le sanzioni del Codice della Strada possono finire nel penale

Come dicevamo, violare le normali regole del Codice della Strada in linea di massima espongono i trasgressori a sanzioni amministrative. Le sanzioni di questo tipo, sono naturalmente pecuniarie, perché ci solo le multe, ma sono anche accessorie, come per esempio la decurtazione dei punti sulla patente o la sospensione del documento di guida.

Non mancano però sanzioni che sfociano nel penale. Nel caso di violazioni particolarmente gravi, anche se si tratta di infrazioni legate alle norme sulla circolazione stradale, si costituiscono fattispecie di reato e danno pertanto luogo a sanzioni penali.

E quando diciamo sanzioni penali, parliamo di quelle che possono portare all’arresto del trasgressore e alle relative pene detentive. In altri termini, si rischia pure il carcere. Violazioni gravi quindi, vengono definite dall’incrocio del Codice della Strada con il Codice Penale.

Quali sono le violazioni del Codice della Strada con tanto di sanzioni penali

Come dicevamo, sono molte le ipotesi di infrazione che finiscono con il rischio di subire sanzioni di carattere penale. L’articolo n° 9 bis  del Codice della Strada per esempio, prescrive il divieto di organizzare  e di partecipare a qualsiasi titolo, a competizioni non autorizzate, gare automobilistiche illecite e corse di velocità con veicoli a motore.

I trasgressori, in questo caso sono tutti, dagli organizzatori ai promotori, da chi le agevola ai semplici partecipanti. Oltre alla sanzione amministrativa che è letteralmente un salasso (si va da 25.000 a 100.000 euro di multa), per queste violazioni è previsto il carcere da un anno a tre anni.

Questo sempre che durante le corse clandestine non accada nulla di grave. Perché altrimenti sono dolori. Infatti se a seguito di queste competizioni prive delle relative autorizzazioni, ci scappa il morto o ci sono feriti gravi, la pena detentiva sale e arriva ad una compresa nella forbice tra sei a dodici anni (da tre a sei anni per lesioni gravi).

Stessi rischi detentivi se la corsa illegale è organizzata a scopo di lucro, se ci sono di mezzo scommesse illegali o se ci sono minorenni che partecipano. Tutte aggravanti che è evidente, sono pericolose come conseguenze penali.

Basti pensare che anche chi partecipa semplicemente scommettendo su uno di questi illeciti eventi, rischia una multa tra 5.000 e 25.000 euro e una pena detentiva da tre mesi ad un anno.

La targa del veicolo è importante, falsificarla o modificarla è reato penale

All’articolo n° 100 comma 14 del Codice della Strada, c’è un’altra situazione tipica che contempla la fattispecie di reato.  In questo caso l’oggetto è la targa del veicolo. La falsificazione, manomissione o alterazione della targa, pur se il Codice della Strada non prevede sanzioni e multe specifiche, è una violazione che va sul penale. E lo stesso Codice della Strada infatti opera con il rimando al Codice Penale.

La targa è ciò che contraddistingue un veicolo, e la sua alterazione può essere considerata come un atto illecito che ne anticipa altri. Alterare la targa infatti può essere una azione che viene effettuata per rapine, fughe, omicidi o anche semplicemente per violare per esempio, il limite di velocità e non essere colpiti da contravvenzioni agli autovelox.

Se la targa è importante, lo è anche la patente. Il documento che serve per essere regolarmente autorizzati a guidare un veicolo infatti, è necessario se ci si mette alla guida. Guidare senza patente non è più reato penale, dal momento che è stato depenalizzato dopo il 2016.

La guida senza patente, mai conseguita, revocata, non rinnovata e così via, fino al 2016 era un reato. Adesso però i trasgressori vengono colpiti solo con una sanzione amministrativa da 2.257 a 9.032 euro più sanzioni accessorie come la sospensione o la revoca per chi guida con patente scaduta.

Diventa reato penale e sanzionato con la reclusione fino a 12 mesi, la recidività. In altri termini, guidare senza patente per due volte in un biennio, o meglio, essere beccati in queste condizioni due volte in  due anni, produce il reato.

La guida in stato di ebrezza e il Codice Penale

È da 800 a 3.200 euro la multa e fino a 6 mesi di reclusione, l’apparato sanzionatorio per chi è sorpreso a guidare in stato di ebrezza. Lo prevede l’articolo n° 186 del Codice della Strada. Questo però solo se il tasso alcolemico accertato risulta tra 0,8 e 1,5 grammi per litro.

Per chi è sorpreso con un tasso alcolemico superiore ad 1,5 grammi per litro invece, si arriva ad una sanzione compresa tra 1.500 a 6.000 euro e l’arresto da sei mesi a un anno. Le stesse pene e le stesse sanzioni sono comminate a chi si rifiuta di sottoporsi al test.

Nel caso in cui la guida in stato di ebrezza provochi un incidente stradale le sanzioni sono raddoppiate, così come salgono dal 33% al 50% (la sanzione amministrativa), se l’infrazione è commessa tra le ore 22:00 e le 07:00 del mattino seguente. E pene più severe per la guida in stato di ebrezza alcolica sono previste per chi svolge una professione legata al trasporto di cose e persone, per i neopatentati o per gli under 21. Queste situazioni particolari sono contemplate dall’articolo n° 186 bis del Codice della Strada.

La guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti

È l’articolo n° 187 del Codice della Strada a stabilire ciò che accade invece per la guida in stato di alterazione psico-fisica da droga. Parliamo di alterazione per uso di sostanze stupefacenti. Sanzione pecuniaria da 1.500 a 6.000 euro e detenzione da sei mesi a un anno per chi guida sotto l’effetto di droga. Pene raddoppiate per chi, alla guida in stato di alterazione da droghe, causa un sinistro stradale.  

Aumentano dal 33% al 50% le pene per chi svolge una professione legata al trasporto di cose e persone. Lo stesso per i neopatentati o per gli under 21. Aumentano le pene anche per chi commette questa violazione tra le 22:00 e le 07:00.

Omissione di soccorso e sanzioni penali

Una regola del Codice della Strada ma anche del vivere civile è quella relativa al soccorso stradale.

L’articolo n° 189 comma 1 del Codice, sottolinea che in caso di incidente, i coinvolti hanno l’obbligo (quindi legale e morale) di fermarsi e di prestare soccorso a coloro che hanno subito conseguenze più gravi nel sinistro, soprattutto a persone.

Se c’è danno alle persone, occorre prestare soccorso e chi non lo fa, perché non si ferma o fugge via,  è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Allo stesso modo, chi non presta assistenza alle persone ferite è punito con la reclusione da un anno a tre anni.

Il connubio tra Codice Penale e Codice della Strada ha il suo picco nel reato di omicidio stradale.

È il Codice Penale a prevedere espressamente, al suo articolo n° 589 bis, il reato di Omicidio stradale. All’articolo n° 589 ter invece, il Codice Penale parla di fuga del conducente in caso di Omicidio stradale.

Lesioni personali stradali gravi o gravissime sono un’altra fattispecie di reato. E lo stesso per la fuga del conducente in caso di lesioni personali stradali. Entrambi sono reati quindi e prescritti rispettivamente dagli articoli n° 590 bis e 590 ter del Codice Penale.

Per Omicidio stradale naturalmente si parla del peggiore evento che può nascere a seguito di un sinistro stradale, quando ci rimette la vita qualcuno. In pratica quando a seguito di incidente stradale muore una persona, il responsabile del sinistro può andare incontro a questa fattispecie di reato, sempre che non venga fuori che l’omicidio è doloso nel senso che è stato fatto di proposito.

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