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Stellantis: una analisi sul futuro delle storiche Alfa Romeo e Lancia

Due brand premium di Stellantis, due marchi storici per l’Italia, ma che fine faranno nel nuovo piano aziendale di Tavares e della sua squadra?

Termoli Stellantis

Sicuramente non c’è italiano che non conosce Alfa Romeo e Lancia, due marchi storici del settore automobilistico italiano, e due brand importanti anche per Stellantis. Tutti i 14 brand del colosso dell’Automotive nato dalla fusione di FCA e PSA sono importanti e avranno 10 anni di tempo per dimostrarlo, per rilanciarsi e per esplodere. Fu questa una delle ormai famose affermazioni di Carlos Tavares, ex Amministratore delegato di Peugeot e adesso CEO di Stellantis.

Anche Alfa Romeo e Lancia quindi saranno degne di importanza nell’universo Stellantis, ma in attesa che entro fine anno finalmente l’azienda esca con il suo nuovo piano aziendale a 360 gradi, sul quotidiano “Il Sole 24 Ore” esce fuori una analisi della attuale situazione e dei futuri scenari proprio di Lancia ed Alfa Romeo.

Quale futuro per Alfa Romeo e Lancia?

Come dicevamo, pare che il programma di Stellantis preveda la pubblicazione del nuovo piano industriale entro la fine dell’anno 2021. Per il momento si brancola nel buio o quasi, perché per capire che strada prenderà l’azienda non c’è che affidarsi a indiscrezioni, dichiarazioni e ipotesi.

Alfa Romeo e Lancia pur con storie di alto livello entrambe, negli ultimi tempi hanno avuto sorti piuttosto altalenanti. In effetti Alfa Romeo è stata oggetto già prima della fusione tra PSA ed FCA, di un piano di rilancio che purtroppo non ha dato i frutti sperati. Forse peggio è messa Lancia, dal momento che se guardiamo all’offerta di mercato, oggi, come da diversi anni a questa parte, è sul mercato solo con il modello Lancia Ypsilon, come si legge bene sul Sole 24 Ore.

Stando a quanto detto, lancia per esempio, dovrebbe essere chiusa, cestinata o accantonata, ma in base alle dichiarazioni di Tavares, resta un marchio Premium. Per saperne di più però, occorrerà attendere la presentazione del piano industriale da parte di Tavares, che ha già anticipato che prima della fine del 2021 verrà esposto e differenziato marchio per marchio per i 14 brand della casa.

I finanziamenti ci sono anche per Alfa Romeo e Lancia

Quando prima abbiamo ricordato le parole di Tavares sui 10 anni di tempo concessi a ciascun marchio per far vedere di essere all’altezza del mercato, si sottintendeva che ci sono finanziamenti per tutti in modo tale da rendere lo sviluppo dei progetti una cosa fattibile.

Anche per i due brand italiani quindi, finanziamenti per dieci anni in modo tale da definire i piani di rilancio e di business.

Le ultime parole di Carlos Tavares

A dire il vero non c’è stata una volta in cui Tavares ha criticato o chiuso le porte ad uno dei marchi che compongono Stellantis oggi a tal punto da farne il 4° produttore mondiale di auto. Il sostegno dell’azienda quindi è indistinto tra marchi che provengono da PSA (Peugeot, Citroen o Opel per esempio) e da marchi che provengono da Fiat Chrysler Automobiles.

Tavares ha dato in pratica carta bianca a tutti i Ceo di ciascun marchio di adoperarsi per il rilancio e per il piano di business e pertanto il futuro di Lancia e Alfa Romeo adesso è tutto nella verve rispettivamente dell’Amministratore delegato Luca Napolitano e del suo collega Jean Philippe Imparato.

Stesso discorso e stessa libertà di azione viene data anche per altri grandi e gloriosi marchi di Stellantis, da Abarth a Chrysler e fino a Dodge, DS, Fiat, Jeep, Maserati, Vauxhall, e RAM.

Per Lancia, sicuramente uno dei marchi più in sofferenza, molto importante è il ruolo di Jean Pierre Plouè, di fatto l0uomo deputato al rilancio del marchio. Il nuovo responsabile del design di Lancia, ha ottenuto il benvenuto del Chief Executive Officer di Lancia, il già citato Luca Napolitano, che lo ha presentato come un top del settore e non poteva essere altrimenti, perché Plouè è allo stesso tempo CDO di Abarth, Alfa Romeo, Citroen e DS.

C’è fiducia quindi che anche Lancia tragga i benefici dal nuovo Chief Desiner Officer, dal momento che si devono a lui alcuni modelli che hanno avuto grande successo come la Citroen C4 per esempio o la DS3.

Per Lancia sembra si stia pensando di tornare ai fasti degli anni 90, quando le sue berline erano top di gamma e con niente da invidiare per esempio a grandi marchi tedeschi quali BMW o Mercedes. I rumors e le indiscrezioni spingono a credere che Lancia vada oltre l’utilitaria, pur di successo che è la Ypsilon. E sul quotidiano economico finanziario si anticipa, anche senza i crismi dell’ufficialità, lo studio su Lancia Anthea, una berlina di ultima generazione che pare stia nascendo su un taglio simile alla Mercedes EQS.

E su Alfa Romeo cosa succederà?

Jean-Philippe Imparato è il nuovo Ceo di Alfa Romeo e uomo designato per l’operazione rilancio della casa del Biscione. Come Plouè anche Imparato viene da Peugeot e di lui in Francia si parla un gran bene dal momento che non ha sbagliato un colpo negli ultimi 5 anni con la Peugeot.

 “Sono in Alfa Romeo per motivi personali, di passione. Peugeot incassa miliardi di euro l’anno: non è stata una scelta di carriera, ma di passionalità per il brand italiano”, così si è espresso Imparato a gennaio, quando fu nominato Amministratore delegato di Alfa Romeo direttamente da Tavares. I buoni propositi ci sono tutti quindi. Su Alfa Romeo qualcosa di più ufficiale c’è già dal momento che è già previsto per  giugno 2022 il lancio di Tonale, primo veicolo elettrificato di Alfa Romeo. Infatti se c’è da muovere un appunto sia ad Alfa Romeo che a Lancia è che esse sono piuttosto in ritardo sull’elettrico, cosa che per esempio Jeep e Fiant non sono. La versione ibrida plug-in di Tonale, proprio a dimostrare il cambio di passo verso l’elettrico, sarà disponibile al debutto.

 “Dopo di essa ogni modello sarà elettrificato e full electric. Stiamo lavorando sulla piattaforma Small e a Tichy in Polonia sarà prodotta una Alfa Romeo. L’Europa impone un -60% di CO2: chi non lo farà entro il 2030 sarà finito. Oltre a modelli con performance estreme dovremo offrire auto emozionali ma con un prezzo più umano”, questo il piano spiegato direttamente da Imparato.

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