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Mattia Binotto vorrebbe evitare un congelamento delle PU dopo il 2025

La Formula 1 comincia ad impegnarsi verso alcuni cambiamenti normativi; lo spettro di un congelamento delle PU dopo il 2025 non piace a Mattia Binotto

Mattia Binotto

La Formula 1 comincia ad impegnarsi verso alcuni cambiamenti normativi, come quello che ad esempio a partire dal prossimo anno e fino al 2025 congelerà lo sviluppo delle power unit. Dal 2025 si potrà invece tornare ad un corretto sviluppo delle power unit, in accordo con un nuovo cambiamento regolamentare che introdurrà nuovi motori ibridi che avvieranno anche l’utilizzo di biocarburanti in modo da venire incontro alla sempre più crescente coscienza green della quale la Formula 1 si fa partecipe ormai da un pezzo. In Liberty Media e FIA c’è la volontà di far diventare il Circus carbon free già nel 2030. Tuttavia rimane lo spettro di un secondo congelamento che chiaramente non piace a tutti.

In casa Ferrari la questione provoca non poche perplessità, visto che un’eventuale scarsa performance della power unit che debutterebbe nel 2025 sarebbe deleteria per tutto l’intero ciclo che verrebbe proposto dal Circus. Sulla questione è intervenuto chiaramente il team principal della Scuderia, Mattia Binotto.

Binotto ne ha parlato con Racing365news.com, augurandosi che si possa esulare dalla possibilità di congelamento dello sviluppo delle nuove power unit: “nel DNA della F1 c’è il fatto che ci sia sempre competizione e sfide a livello tecnico. La libertà di poter competere e innovare in differenti aree ritengo che sia importante. Ad esempio, sono totalmente contrario all’idea che lo sviluppo dei motori possa essere congelato anche dopo il 2025. La competizione deve restare aperta, in modo da poter differenziare il proprio progetto rispetto a quello dei concorrenti. Piuttosto si può adottare un sistema che aiuti la convergenza di prestazioni sul lungo termine”.

Mattia Binotto

Condizione accettata per il 2022

Non emergono invece resistenze sul congelamento accettato dalla Ferrari per il triennio che dal 2022 condurrà alle porte del 2025. La scelta della Scuderia è stata ponderata e basata sull’effettivo bene prodotto al Circus in questo particolare periodo storico nel quale bisogna fare economia da più parti.

Nel 2024 la Formula 1 utilizzerà per l’ultima volta, dall’introduzione avvenuta nel 2014, gli attuali V6 ibridi. Su questo aspetto, Mattia Binotto ha rimarcato ancora il suo punto di vista conservativo: “ho deciso di dire di sì al congelamento dei motori nel 2022 perché ritengo che per allora sussisterà una condizione di convergenza di prestazioni tra i propulsori al via in F1, una condizione di cui i presupposti si vedono già in questo momento. Convergenza significa che ci sarà un delta di prestazione tra le power unit, una differenza trascurabile che potrà essere pareggiata a livello telaistico. È importante in questo momento riuscire ad evitare spese eccessive per poter pensare a motori nuovi di zecca in vista del 2025 sui quali concentrare le risorse”.

Mattia Binotto con Charles Leclerc
Mattia Binotto con Charles Leclerc

Poi Binotto ha fornito anche il suo punto di vista sulla crescente volontà di adoperare vetture esclusivamente alimentate elettricamente: “il full electric non è l’unica soluzione per il futuro dell’automotive, penso che i motori ibridi siano sicuramente un’alternativa. Ma l’ibrido deve essere utilizzato con combustibili rinnovabili, con motori progettati per l’elettrificazione e l’ibrido. Questo non è il caso attuale, perché abbiamo motori ai quali vengono collegate parti elettriche. Penso che l’alternativa al full electric siano i motori progettati con lo scopo di essere ibridi, alimentati da combustibili rinnovabili. La F1 deve rimanere un’importante piattaforma di innovazione per l’industria automobilistica e penso che la decisione sui nuovi regolamenti sia fondamentale in questo senso”, insomma un punto di vista importante che andrebbe sicuramente tenuto in considerazione da quelle scelte che ad esempio secondo Carlos Tavares vengono decise con troppa foga da chi si trova nella stanza dei bottoni.

Il 2022 ancora un nodo fondamentale

Rimane quindi la volontà di tornare a far bene con costanza nel 2022. L’atteso cambiamento regolamentare dovrebbe portare esclusivamente benefici al Cavallino Rampante, o perlomeno è ciò che si attende Mattia Binotto che continua a fissare proprio nel 2022 uno spartiacque fondamentale da tenere in assoluta considerazione.

Gli interessanti riscontri messi in pratica dalle performance riviste al rialzo della nuova SF21 fanno ben sperare. Binotto ha quindi parlato di come la Scuderia sta approcciando la nuova monoposto: “siamo a un punto nel quale si stanno facendo scelte importanti sui concetti aerodinamici. Fra poco saranno definiti e poi si partirà con la produzione dei primi pezzi. Per lavorare poi sui dettagli, sulle geometrie aerodinamiche”, ha ammesso a Il Corriere della Sera

“La monoposto è così diversa che non puoi permetterti di perdere tempo o di rallentare, vediamo ogni settimana quanto progrediamo. È un momento chiave perché restano poche settimane prima di congelare il progetto: dall’anno prossimo c’è un regolamento che durerà per parecchi anni e non ci si può far trovare impreparati o disattenti perché non è solo il 2022 ma tutto quello che viene dopo. È inevitabile che sia la priorità: in questo momento la nuova monoposto cresce in linea con le nostre previsioni”, ha aggiunto.

Mattia Binotto con Carlos Sainz
Mattia Binotto con Carlos Sainz

Nel frattempo Mattia Binotto e la Ferrari si stanno muovendo in maniera silenziosa praticando un’estesa campagna di acquisti in termini di ingegneri e tecnici provenienti da altri team. In riferimento all’approccio di Red Bull che ha portata a Milton Keynes diversi ingegneri e tecnici ex Mercedes, di recente sempre al Corriere, Mattia Binotto ha ammesso: “negli ultimi tre anni sono stati assunti più 30 ingegneri provenienti da altri team. La Red Bull più che fare campagna acquisti la sta annunciando, noi lo facciamo senza farlo sapere”.

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