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Drogatest in due passi: quale protocollo

Un accertamento molto difficile e articolato

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La lotta alla guida in stato alterato passa anche per normative piene zeppe di cavilli. Prendiamo Carabinieri, Polizia Stradale o Polizia locale che fanno i controlli su strada, anche in questi giorni. Per il drogatest, devono seguire un protocollo molto preciso.

Il Codice della Strada dispone che Carabinieri e organi di Polizia, al fine di acquisire elementi utili, debbano procede ad accertamenti non invasivi. Anche mediante l’utilizzo di strumenti portatili. Due le fasi.

Un accertamento preliminare non avente carattere diagnostico. Che può essere effettuato direttamente da Carabinieri o Polizia mediante apparecchi portatili, dispositivi e strumenti di controllo (detti rilevatori preliminari). Su cosa? Su campioni biologici. Quali urina, saliva o traspirato. Dispositivi in grado di rilevare alterazioni significative del comportamento del conducente che possono presumibilmente essere collegate all’impiego di sostanze stupefacenti. 

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Secondo step per individuare gli stupefacenti nel guidatore

Il secondo gradino solo in caso di manifesta alterazione. Le Forze dell’ordine provvedono ad accompagnare il conducente presso le competenti strutture sanitarie. Dove l’accertamento avviene attraverso visita medica e analisi quantitativa e qualitativa. Su cosa? Sangue o urina o saliva. 

Ma parliamo di sangue. Questa analisi deve avvenire su un campione di sangue, prelevato assieme a uno di urina, solo previo consenso dell’interessato. In tal caso non è necessario procedere al prelievo di saliva. 

E se il soggetto non consente il prelievo di sangue? Allora, l’analisi avverrà su un campione di urina, prelevato assieme a un campione di saliva. 

I campioni così prelevati vengono suddivisi in tre aliquote.

  • La prima destinata all’esame preliminare,
  • la seconda all’analisi di conferma,
  • la terza conservata per eventuali successive controanalisi richieste a scopo giudiziario. 

Occhio: tutte le fasi della manipolazione dei campioni sono documentate. Tutto in presenza dell’interessato. Che firma la dichiarazione relativa alla corretta esecuzione delle diverse fasi della procedura. Già, ma se la droga è così forte da impedirgli di firmare? Un medico ne assume la tutela e firma in sua vece. E se addirittura la droga non gli consente di manifestare il proprio consenso? I campioni verranno conservati in attesa della valida manifestazione del consenso stesso.  

Ci siamo: se, ripetiamo se, si dimostra l’alterazione al momento della guida (prova difficilissima), scatta la multa. Ossia 1.500 euro, arresto da sei mesi a un anno, sospensione della patente di guida da uno a due anni, taglio di 10 punti.

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