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Tasse auto di 398 miliardi in Unione europea: ora servono colonnine

Notevole il peso fiscale su chi ha una macchina nel Vecchio Continente

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Automobilista-bancomat in Unione europea, visto che la tasse auto ammontano a 398 miliardi di euro annui (nel 2019). Questo il più recente bilancio dell’Acea, l’Associazione Costruttori del Vecchio Continente. In Belgio è record, perché si pagano 3.187 euro all’anno per ogni auto, l’Italia si colloca al nono posto con un gettito di 1.727 euro all’anno per ogni utente.  C’è una crescita del 3% rispetto al 2018: un esborso che rappresenta quasi due volte e mezzo il bilancio totale dell’Unione europea.

Ma cosa comprende l’analisi? Tutte le tasse che vengono riscosse sui veicoli nell’Ue e in altri mercati mondiali: acquisto dei veicoli (Iva, imposta sulla vendite, immatricolazione), proprietà (bollo auto) e accise sui carburanti. Il guaio per noi italiani è che siamo sempre fra i primi Paesi in fatto di torchiatura da tasse sull’auto.

Il direttore generale dell’Ace, Eric-Mark Huitema, ricorda ai singoli Paesi che le tasse auto dovrebbero aiutare a finanziare l’infrastruttura di ricarica e rifornimento. Le colonnine sono necessarie per soddisfare la rapida diffusione da parte del mercato dei veicoli con sistemi alternativi di propulsione alternativa. Nel primo trimestre di quest’anno, il 14% del venduto in Ue è elettrico o ibrido plug-in. Tuttavia, questa tendenza potrà essere mantenuta solo se i Governi intensificheranno gli investimenti nelle infrastrutture.

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Niente tasse auto dalle elettriche: come faranno Stato, Regioni e Comuni?

Ci sarebbe da capire quante di queste tasse tornano agli automobilisti sottoforma di servizi. Ossia, il cittadino versa due terzi di pieno alla pompa di benzina in accise e Iva, in Italia: denari usati come? Probabilmente per un enorme elenco di servizi: fra cui pensioni e sanità. 

Da valutare anche un impatto massivo delle elettriche in nazioni come l’Italia: se lo Stato non incamerasse più le accise di benzina e diesel, quale potrebbe essere il sostituto, anche per sostenere i costi della politica? Chissà: forse accise sull’elettricità.

Analogamente, se le Regioni non incassassero più i bolli auto (gratuiti per le auto a batteria), ci sarebbe da trovare un’altra entrata. Idem per i Comuni: oggi le elettriche entrano in certe Zone a traffico limitato senza pagare pedaggio né multe, e sostano senza tariffa; un domani, senza le endotermiche, quale soluzione per le disastrate casse dei municipi?

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