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Citroën AMI 6 festeggia il suo 60° compleanno

La casa automobilistica francese riuscì a produrre oltre 1 milione di esemplari della vettura

Citroën AMI 6

Il 24 aprile 1961, esattamente 60 anni fa, Citroën presentava alla stampa la nuova Citroën AMI 6 prodotta nel nuovo stabilimento di Rennes (in Francia). All’interno del comunicato stampa ufficiale dell’epoca, la casa automobilistica francese riportava: “Questo modello non è in alcun modo destinato a sostituire la 2CV, rispetto a cui è completamente diverso“.

Questa grande piccola vettura, con il suo ingombro ridotto e una grande abitabilità, avrebbe avuto successo al di là della sua silhouette con più di 1 milione di unità prodotte, oltre la metà delle quali nella versione Break presentata nel 1964. Flaminio Bertoni, allora capo designer di Citroën, si vide affidare la direzione delle linee di una vettura di fascia media chiamata Progetto AM. Il risultato fu la Citroën AMI 6.

Citroën AMI 6
Citroën AMI 6 con lunotto invertito

Citroën AMI 6: la casa automobilistica francese celebra i 60 anni della vettura

Per la prima volta, il designer ha potuto esprimersi pienamente e da solo senza che nessun altro imponesse lo stile di quest’auto. Sul modello fu implementato un lunotto invertito che rimane pulito quando piove, permette di mantenere una buona capacità del bagagliaio posteriore con apertura tradizionale e nel contempo offrire sedili posteriori spaziosi, il tutto con dimensioni ridotte.

Sotto il cofano della AMI 6 venne installato un motore bicilindrico da 602 cm³ derivato da quello della 2CV. Con un frontale dalle linee elaborate e grandi fari rettangolari (una novità per quell’epoca), un cofano con parte centrale concava, il tetto a pagoda e delle fiancate sottolineate da linee sagomate, l’auto proponeva una forte personalità.

Citroën AMI 6

Oltre alla parte estetica, il marchio di Stellantis si è concentrato anche sulla parte marketing, presentando la vettura sui materiali pubblicitari come “la deuxième voiture idéale pour Madame” (“la seconda auto di famiglia, ideale per le signore”). Gli interni della AMI 6 si ispirano direttamente a quelli della DS, un vero punto di riferimento.

Il volante monorazza, le maniglie delle porte, i comandi e persino i sedili ricordano il modello top di gamma del marchio francese. Sin dall’inizio, in linea con lo spirito di Citroën, la AMI 6 era una vettura originale e innovativa. I suoi fan erano particolarmente interessati alle versioni Club con quattro fari e modanatura sulla fiancata in gomma bianca, venduta a partire da settembre del 1967.

Citroën AMI 6

La svolta essenziale avvenne verso la fine del ‘64 con l’arrivo di una piccola vettura giardinetta con carico utile di 320 kg, progettata da Henri Dargent (assistente di Flaminio Bertoni) e Robert Opron (successore di Bertoni, morto nel ‘64). Si trattava di una versione station wagon progettata con l’obiettivo di aumentare le vendite e soppiantare la berlina.

La Citroën AMI 6 Break proponeva un volume di carico e un accesso facile e pratico, oltre ad essere versatile e garantire un comfort apprezzabile durante i viaggi. Nel 1966, la AMI 6 divenne l’auto preferita dai francesi. La produzione terminò nel marzo del ‘69 in vista dell’arrivo della nuova AMI 8 meno atipica e con lunotto posteriore nella direzione “giusta”.

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