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Autovelox: analisi dei casi in cui la multa è fuori norma

Taratura, cartelli e autorizzazione del Prefetto, tutto ciò che rende la multa autovelox illegittima.

Il Prefetto boccia gli autovelox

La multa per gli autovelox sono, statistiche alla mano, tra i maggiori casi con cui vengono sanzionati gli automobilisti. Ma come sappiamo, non tutte le multe per autovelox sono in regola. In pratica, è possibile che molte di esse non vadano pagate. Infatti per essere a norma, le multe per autovelox devono rispettare determinati parametri.

Taratura delle apparecchiature, provvedimento del prefetto e segnalazione della presenza degli apparecchi per le strade, sono questi i vincoli che una contravvenzione per superamento limite di velocità deve rispettare per essere considerata valida e per evitare eventuali ricorsi da parte dei multati.

La postazione autovelox deve essere segnalata agli automobilisti

La mancata segnalazione della presenza dell’autovelox in strada può rendere illegittima una multa per eccesso di velocità. Infatti è necessario il cartello di avviso della presenza delle apparecchiature per il controllo elettronico della velocità.

L’importanza del cartello è evidente dal momento che le regole stabiliscono che questi devono essere collocati a non più di 4 Km di distanza dal punto in cui è collocata l’apparecchiatura.

Se la macchinetta o la postazione della Polizia può essere celata da guard-rail, alberi e così via, il cartello deve essere ben visibile. E come dicevamo l’assenza dei cartelli segnalatori, possono portare al ricorso da parte del trasgressore, con buone possibilità di vittoria e con il conseguente annullamento della multa.

Taratura delle apparecchiature autovelox

Non meno importante dal punto di vista degli ipotetici vizi della multa per eccesso al limite di velocità tramite autovelox è la taratura delle macchinette. Infatti le apparecchiature autovelox devono necessariamente essere sottoposte a revisione periodica e a taratura.

Una operazione obbligatoria affinché ciò che ha rilevato l’autovelox, cioè il superamento del limite di velocità di un veicolo sia considerato attendibile.Va ricordato che check-up dell’autovelox deve essere effettuato almeno una volta ogni 12 mesi.

Naturalmente, se per l’assenza di segnaletica, l’evidenza visiva può bastare per spingere l’automobilista multato a presentare ricorso, diverso il caso della taratura. Infatti sul verbale delle forze dell’ordine deve essere riportata la data dell’ultima taratura.

Ed è un dato che deve per forza essere inserito a pena nullità del verbale stesso. Inoltre l’automobilista sanzionato ha la facoltà di richiedere anche il certificato di omologazione dell’autovelox, cioè il certificato con cui si collauda l’autovelox prima di posizionarlo nel punto prestabilito la prima volta.

Assenza di collaudo e taratura, o adempimenti non fatti a regola d’arte, o ancora, mancato richiamo sul verbale delle indicazioni relative a questi adempimenti, può essere causa di impugnabilità delle multe da parte dei trasgressori.

Autorizzazione del Prefetto

L’autorizzazione della locale Prefettura in materia di autovelox è il provvedimento con cui il Prefetto competente territorialmente, legittima il controllo elettronico della velocità con autovelox, su un determinato tratto di strada e senza che sia necessaria la presenza degli agenti in loco. Infatti deve essere il Prefetto ad autorizzare l’istallazione dell’autovelox su un tratto di strada dove non è prevista contestualmente all’apparecchiatura, la presenza delle forze dell’ordine.
Dove viene prevista la multa a distanza, cioè la constatazione differita con invio a domicilio del proprietario del veicolo del verbale, serve l’autorizzazione prefettizia.
Senza autorizzazione, inevitabilmente il verbale è prima di tutto contestabile e successivamente annullabile per questo vizio di origine.

Ma è allo stesso tempo viziato e quindi annullabile il verbale che al suo interno non ha indicato chiaramente il numero di autorizzazione del Prefetto.

Come dicevamo, tutti gli autovelox che consentono il rilevamento della velocità da remoto, devono essere autorizzati dal prefetto.

Non serve invece per gli autovelox che sono istallati in strade diverse da autostrade e strade extraurbane principali (per le quali gli autovelox sono quelli fissi).
Infatti per gli autovelox con presenza delle forze dell’ordine e constatazione immediata dell’infrazione al trasgressore, non è necessaria l’autorizzazione del Prefetto, che invece è obbligatoria in via eccezionale nel caso in cui ci sia la constatazione differita della contravvenzione.
In questo caso però, l’autorizzazione prefettizia deve tenere conto di alcune cose. Infatti la constatazione differita della multa deve essere fatta per evidenti questioni di tasso di incidenti in quel tratto di strada, oppure tenendo conto delle condizioni strutturali e di traffico di quella strada.
In ogni caso quindi, se il verbale che arriva a casa in maniera differita perché si è superato il limite di velocità e si è stati beccati da un autovelox, non riporta gli estremi dell’autorizzazione del Prefetto, il verbale può essere suscettibile di contestazione.

Una recente sentenza della Corte di Cassazione dice proprio questo, anche se viene sottolineato che non è necessario allegare al verbale la copia del provvedimento del Prefetto, ma basta la citazione che richiama allo stesso provvedimento.
Alla base di questo vizio c’è il diritto dell’automobilista sanzionato a conoscere le motivazioni per le quali non è stato possibile per le forze dell’ordine contestare in tempo reale la violazione e perché si è reso necessario il differimento. E come più volte detto, in assenza di queste indicazioni la multa può essere nulla.

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