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Smartphone in mano quando si guida: tutti i divieti con multa

Non si può condurre la vettura impugnando l’apparecchio, neppure per navigare in Internet

Smartphone in mano quando si guida

Il principio chiarito da numerose sentenze dei Giudici di Pace, dei Tribunali e della Cassazione è chiaro: non si può guidare con lo smartphone in mano. Per nessuna ragione. C’è il divieto di telefonare (chiamata in uscita), ma anche di ricevere, guardare la rubrica, consultare la posta elettronica, navigare in Internet, chattare sui social, farsi un selfie.

Gli equivoci purtroppo sono numerosi, tanto che si pensava di cambiare il Codice della Strada, norma da dinosauri per l’età che ha. Si reputava opportuno scrivere in modo esplicito ogni singolo divieto. Per adesso, resta la formula generica: è vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore. È consentito l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive a entrambe le orecchie. Operazioni che non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani.

Se no multa di 165 euro e taglio di 5 punti della patente. Alla recidiva, ossia alla ripetizione dell’infrazione in 2 anni, si applica la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a 3 mesi: lo decide il Prefetto.

A rilanciare l’allarme smartphone in mano quando si guida è l’Asaps (Amici Polstrada): alle telefonate, si sono aggiunti messaggi, selfie e chi più ne ha più ne metta. Si tratta della sbornia del terzo millennio. Il 25% dei guidatori ha dichiarato che commette questa infrazione: solo lo 0,016% viene punita. Arrotondando per eccesso.

In passato, diversi disegni legge miravano a raddoppiare la multa in euro. O il taglio di punti della patente. Altri a sottrarre la patente alla prima violazione anziché alla recidiva. Ma mai niente di tutto questo è stato fatto, per ragioni sconosciute.

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