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Come cambierà la patente

In arrivo modifiche per la sicurezza stradale volute dall’Unione europea

Come cambierà la patente

Il nuovo obiettivo dell’Unione europea in fatto di sicurezza stradale è dimezzare i morti sull’asfalto dal 2021 al 2030. Anche con nuove normative. Ecco allora come cambierà la patente. Dipendenze, disturbi mentali, epilessia e diabete più importanti dell’età. Nell’agenda dell’Unione Europea è prossima una revisione del quadro di riferimento per il rilascio delle patenti di guida. Ma l’ETSC (European Transport Safety Council – Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti) presenta oggi uno studio che evidenzia le criticità normative nell’ordinamento dell’UE. E dei suoi Paesi membri. Indirizza i prossimi provvedimenti in materia di patenti. Come spiega l’Aci.

Cosa c’entra l’Automobile Club d’Italia? È membro del Consiglio Europeo per la Sicurezza Stradale. E diffonde nel nostro Paese i punti salienti di questo studio. Primo fra tutti, la necessità di valutare l’idoneità dei soggetti non più solo in base all’età. Ma soprattutto sulle loro specifiche condizioni di salute. Ossia abuso di sostanze, disturbi mentali, epilessia e diabete. Che sono i fattori più determinanti dell’età. La concessione di speciali patenti “condizionate” consentirà agli anziani con un basso livello di rischio di continuare a guidare in determinate condizioni.

Sentiamo l’ETSC (European Transport Safety Council) su come cambierà la patente. Trattasi del Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti. In Finlandia è stato dimostrato che il 16% degli incidenti mortali sono imputabili a malattie del conducente. Soprattutto di origine cardio-vascolare. Una maggiore indagine sulle cause di ogni incidente in Europa fornirebbe un contributo scientifico determinante.

Se il medico dice all’anziano di non guidare più

I medici di famiglia sono le figure cardine nell’individuazione dei soggetti a rischio e su di loro andrebbero centrati nuovi e più specifici programmi formativi. Devono assistere i pazienti e le loro famiglie nelle scelte  di riduzione o interruzione della guida di un veicolo. L’ETSC evidenzia inoltre la necessità di una più chiara ed estesa etichettatura dei farmaci che influiscono sulle capacità psicofisiche dei conducenti, supportata da specifiche campagne di sensibilizzazione.

Secondo autorevoli stime europee, un incidente su quattro è imputabile all’alcol, ma l’ETSC ritiene opportuno aprire alla possibilità di reintegrarsi sulla strada attraverso specifici programmi di riabilitazione. Non solo multe e repressione. Come insegna Cesare Beccaria.

Un’ultima considerazione: bisognerà anche insegnare a guidare le elettriche: la transizione della patente.

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