Sarà stato anche questo probabilmente, il motivo che ha spinto il legislatore a contenere l’utilizzo delle auto a targa straniera in Italia. Sarà stato il problema delle multe per le infrazioni al Codice della Strada, inevitabilmente di difficile incasso quando il trasgressore guida una auto immatricolata all’estero.
Questa problematica, collegata all’ammanco relativo a bollo auto e imposte sui passaggi di proprietà, ed all’ammanco dal punto di vista delle polizze assicurative obbligatorie, ha costretto lo Stato ad intervenire drasticamente nel limitare la circolazione delle auto a targa estera in Italia. Limitazioni che hanno toccato il punto massimo con i decreti sicurezza dell’allora Ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
I dati relativi alle multe che gli autoveicoli a targa straniera prendono in Italia sono ancora oggi enormi e allo stesso modo elevati sono anche i trasgressori che la fanno franca, con l’impossibilità per la nostra riscossione di andare ad incassare le multe all’estero. Ne è esempio la Regione Lombardia.
Ammanco da 10 milioni di euro
Negli ultimi due anni studi statistici mettono in luce che la riscossione italiana ha perso circa 10 milioni di euro in verbali e multe mai incassate perché comminate a veicoli a targa straniera. Una enormità dal momento che solo la metà dell’importo totale delle multe comminate viene effettivamente incassata quando l’autoveicolo in questione non è immatricolato in Italia.
Nello specifico, solo nel 2019, su 200mila multe elevate ad auto straniere di immatricolazione, il 25% non è stato incassato. E si tratta, sempre in base alle statistiche, delle multe più elevate tra quelle elevate. Infatti su quasi 6,5 milioni di euro che si sarebbero dovuti incassare, ne sono arrivati più o meno 1,5 milioni, segno che il trend usato in linea di massima dai trasgressori, è il pagamento solo quando la cifra della multa è bassa, dal momento che 3 multati su 4 sembra abbiano provveduto a pagare.
Perché ci sono le difficoltà ad incassare?
A vedere il bicchiere mezzo pieno, negli ultimi anni sembra diminuito il numero dei multati che non hanno pagato le multe prese in territorio italiano alla guida di veicoli con targa estera. Infatti nel 2017 su 113mila multe comminate, solo 48mila erano state saldate, così come nel 2018, su 116mila multe i virtuosi erano stati circa 54mila.
Il Comune di Milano da tempo ha cambiato modalità di riscossione, affidando all’estero il servizio per le multe fuori dal territorio italiano. Nel dettaglio, l’Amministrazione comunale meneghina dal 2016 si è affidata ad una società esterna che ha mani in pasta in 155 Paesi diversi. Gli incassi sono cresciuti, ma ancora non come dovrebbero essere visto il buco da 10 milioni che ancora oggi è vivo e vegeto.