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Incentivi auto 2021: obiettivo, risalire dal crollo 2020 

Previsione del Centro Studi Promotor: il mercato automobilistico italiano chiuderà quest’anno con un calo del 28% delle immatricolazioni

Target incentivi

Incentivi auto 2021: obiettivo, risalire dal crollo 2020. Lo dice Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor. Infatti, il mercato automobilistico italiano chiuderà quest’anno con un calo del 28% delle immatricolazioni. Che si attesteranno intorno a 1.380.000 unità: un livello da anni ’70 del secolo scorso. Il risultato del 2020 non è peggiore perché ci sono stati incentivi per l’acquisto di auto con alimentazioni tradizionali, ma con emissioni di CO2 non superiori a 110 gr/km. Ora altri ecobonus possono essere ossigeno.

Con incentivi auto 2021 recuperiamo il crollo 2020: 3 scenari

Le prospettive per il mercato italiano dell’auto nel 2021 sono negative per le incognite legate all’evoluzione della pandemia.

  1. Se vi fosse una terza ondata di pandemia, le immatricolazioni potrebbero attestarsi a quota 1.435.000 unità senza incentivi.
  2. Con terza ondata e incentivi, 1.585.000 unità.
  3. Qualora non vi fosse la terza ondata e con bonus, si potrebbe arrivare a quota 1.735.000 immatricolazioni.

Vendite auto 2022: il target

Comunque, l’obiettivo che il Paese deve porsi per il 2022 è quello di recuperare un livello assai vicino alla media degli anni che hanno preceduto il grande crollo iniziato nel 2008: 2.200.000 immatricolazioni. Come? Con una campagna di incentivi alla rottamazione, dice Quagliano.

Quella del Recovery fund è un’occasione da non perdere. Scelte corrette possono evitare che diventi irrecuperabile il declino economico testimoniato dal permanere della crisi più grave dall’Unità d’Italia, cioè della crisi del 2008 (a cui si somma quella del 2020).

Questa crisi per i maggiori paesi europei si è risolta in 5 anni, mentre nel 2019 il Pil italiano è ancora al di sotto di quello del 2007. Invece, vi sono state crescite del Pil del 15,2% in Germania, del 14,5% nel Regno Unito, dell’11,6% in Francia e del 7,6% in Spagna.

Anche per il mercato dell’auto il Recovery fund è un treno da non perdere, chiosa Quagliano. Per l’auto il calo delle immatricolazioni tra il 2007 e il 2019 era ancora del 23,1%. Per la vetustà del parco circolante, abbiamo il tasso di mortalità da incidente più alto tra quello dei maggiori Paesi europei: 55 morti per milione di abitante nel 2019 in Italia, contro i 51 della media europea, i 48 della Francia, i 37 della Germania, i 36 della Spagna e i 28 del Regno Unito. Senza contare i benefici per l’aria che respiriamo. L’auto nuova è tutta salute. Anche per il fisco.

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