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Riduzione delle emissioni per i furgoni: nasce un pool tra FCA e PSA

Per la riduzione delle emissioni dei veicoli commerciali leggeri, FCA e PSA si uniscono in un pool di enorme rilevanza

Fiat Ducato Shadow Edition

Di Stellantis non si sa ancora moltissimo, il super gruppo costituito dall’unione di FCA e PSA non è difatti ancora nato ufficialmente ma le collaborazioni tra i due gruppi non mancano già da qualche settimana. Il legame tra FCA e PSA sembra infatti sempre più solido e ora, sulla base di quanto già presentato alla Commissione Europea, hanno deciso di dare vita ad un vero e proprio pool per ragionare assieme in relazione ai veicoli commerciali leggeri con lo scopo finale di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni.

La volontà nasce dai limiti imposti dall’Unione Europea proprio sulle emissioni future. La generazione dell’attività di pooling rappresenta uno strumento assolutamente legale previsto proprio dalla Unione Europea che permette in questo modo, ai gruppi automobilistici, di calcolare in maniera congiunta le emissioni medie di CO2 evitando la possibilità di incorrere in pesanti sanzioni che scatterebbero qualora non venissero rispettati i limiti imposti sulle emissioni delle flotte. Per il 2020-2021 la UE ha stabilito 95 grammi di CO2 al chilometro per le vetture e 147 grammi di CO2 al chilometro per i veicoli commerciali leggeri. A gestire il pool è FCA, ma va precisato che lo stesso pool è un ente aperto che potrebbe accogliere altre case automobilistiche che in questo modo possono unirsi al calcolo congiunto ma entro il 26 novembre. Un po’ come già accaduto nel caso del pool tra FCA e Tesla che di recente ha anche accolto Honda.

Il fatto che sia FCA a gestire il pool potrebbe essere dovuto alla maggiore capacità produttiva di veicoli commerciali leggeri visto che molti veicoli di questo settore, a marchio Fiat, Citroen e Peugeot vengono prodotti alla SevelSud di Atessa, in Abruzzo.

I benefici della gamma PSA

È chiaro che il pool tra FCA e PSA potrebbe beneficiare dei veicoli commerciali elettrici già in possesso del gruppo PSA. Il CFO di PSA, Philippe de Rovira, ha già ammesso che il pool tra FCA e PSA è stato realizzato “a specifiche condizioni di mercato” in modo da evitare l’insorgenza di possibili problemi legati alla fusione in sospeso tra i due gruppi che porterà alla nascita vera e propria di Stellantis; in questo modo sia PSA che FCA sono libere di raggiungere accordi finanziari secondo le normative della Commissione Europea. Bisogna infatti ricordare che la fusione tra PSA e FCA risulta già da tempo sotto la lente di ingrandimento della Commessione Europea proprio in relazione alla gestione dei veicoli commerciali, in ogni caso sembra che sia già in dirittura di arrivo il parere favorevole della UE, ancora prima rispetto alla scadenza originaria fissata al 2 febbraio.

Il pool tra FCA e PSA comprenderà il Gruppo PSA nel suo insieme e i suoi marchi Citroen, Peugeot e Opel. Per FCA, le entità in elenco sono: FCA Europe, FCA US e il marchio Alfa Romeo. La creazione del pool potrebbe essere un segnale dovuto al fatto che sia PSA che FCA sono fiduciosi sul fatto che la loro strategia in relazione ai veicoli commerciali leggeri resisterà al controllo dell’antitrust europeo. Come dicevamo, esiste già tra PSA e FCA una joint venture presso lo stabilimento Sevel di Atessa che realizza proprio i veicoli commerciali dei due gruppi sulla base di una collaborazione in essere già dalla fine degli Anni Settanta. Nei giorni scorsi Renault ha fatto sapere che non ci sarà un futuro nella collaborazione sul medesimo settore proprio con FCA, aprendo quindi le porte proprio alla più omogenea collaborazione con PSA. Sul fronte delle vetture, de Rovira ha ammesso che PSA non ha intenzione di costituire un ulteriore pool con FCA, almeno fino al 2021 quando risulterà ancora in essere la collaborazione tra il gruppo italo americano e Tesla.

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