in ,

Pubblicità sessiste in strada: stop in vista

Nel 2021, vietati sulle strade e sui veicoli ogni forma di esposizione pubblicitaria con messaggi sessisti. Anche per distrarre meno

guidatore

Pubblicità sessiste in strada: stop in vista. Lo prevede la riforma del Codice della Strada, come spiega l’Asaps. Vietati sulle strade e sui veicoli ogni forma di esposizione pubblicitaria, il cui contenuto proponga messaggi sessisti. Quando? A nostro avviso, nel 2021. Ossia quando il Parlamento avrà detto la sua sul disegno legge di riforma del Codice.

Pubblicità sessiste in strada: stop in vista

Inoltre, vietati sulle strade e sui veicoli ogni forma di esposizione pubblicitaria, il cui contenuto proponga messaggi violenti. O Stereotipi di genere offensivi. Tutto può anche distrarre i guidatori, come quello in foto.

O proponga messaggi lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civile e politici, del credo religioso. Dell’appartenenza etnica ovvero discriminatorie rispetto all’orientamento sessuale, all’identità di genere, delle abilità fisiche e psichiche.

Viene consentita la pubblicità all’interno delle rotatorie che verrà regolamentata con apposito decreto del ministero dei Trasporti.

Semaforo giallo di minimo 3 secondi

Previsione che nei semafori l’accesione della luce gialla abbia una durata minima di tre secondi. Oggi invece la durata è libera. Ogni Comune fa quel che vuole. Ovviamente, in teoria per la sicurezza stradale.

Per i veicoli a motore impegnati in competizioni motoristiche che si svolgono su strada è consentito esporre una targa sostitutiva costituita da un pannello auto-costruito che riproduce il numero di immatricolazione del veicolo.

Viene invece introdotto l’obbligo del casco (conforme alle omologazioni internazionali) per i minori di anni 12 che guidano un velocipede, ma solo 4 mesi dopo l’approvazione della legge.

In caso di violazione con decurtazione punti, cade l’obbligo del proprietario del veicolo di comunicazione se è persona fisica e sia il conducente responsabile della violazione ed abbia effettuato la comunicazione tramite PEC.

Lascia un commento