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Comune mette Tutor illegale per multare: stangato

C’è l’installazione illegittima del Tutor, per mancate autorizzazioni e violazione di legge: danno erariale

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Il Tutor (rileva la velocità media) è adatto alle autostrade. Ma nei Comuni? Difficile che gli enti locali ottengano l’ok alla installazione di queste macchinette. Risultato: un Comune mette un Tutor illegale per multare, appioppando multe per eccesso di velocità. E ora deve ritornare i soldi agli automobilisti. Lo dice la Corte dei Conti, con sentenza 24 luglio 2020, numero 196.

Comune mette Tutor illegale per multare: parola ai giudici

Per la Corte, esiste l’illegittimità della comminazione delle sanzioni per violazioni al Codice della Strada. Con conseguente necessità per il Comune di procedere al rimborso delle somme agli automobilisti. Anche nel caso di esistenza del concessionario del servizio di riscossione, la legittimazione passiva è in capo all’Ente impositore. Quale unico titolare del diritto di credito oggetto della riscossione. Si configura di conseguenza danno erariale a carico del funzionario responsabile dell’indebita messa in funzione del suddetto sistema di rilevamento.

Quanti guai col Tutor

Quante ne ha combinate il Comune sotto la lente della Corte?

  • Acclarata sussistenza di plurime violazioni di legge.
  • Mancata indizione della gara.
  • Assunzione di impegni senza copertura finanziaria.
  • Così, scatta la responsabilità erariale a carico del funzionario che ha operato con inosservanza grave e volontaria delle norme poste a tutela del bene pubblico.
  • A ogni modo, in attesa della definizione del giudizio civile, il Comune aveva ricevuto la notifica di decreti ingiuntivi. E numerosissime richieste di rimborso da parte di automobilisti multati. Si determinava a far fronte con fondi propri ai rimborsi richiesti. Allo scopo di evitare ulteriori oneri per interessi, rivalutazione e spese di giudizio.

Dal complesso degli atti richiamati è dato evincere che alla data del 24 gennaio 2014 avevano richiesto il rimborso più di 2.000 utenti, per un totale di richieste pari a euro 334.849,00, corrispondente all’importo incassato.

Infine, nella deliberazione di Giunta n. 39 del 16 marzo 2018, si dà atto delle richieste di rimborso effettuate da n. 2413 utenti, 973 dei quali già rimborsati, per un totale di euro 123.679,68 euro.

 

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